SA国际传媒

Vescovi riuniti in assemblea sinodale (foto di archivio) Vescovi riuniti in assemblea sinodale (foto di archivio) 

La Cina e i vescovi: perch茅 trattare soprattutto questo argomento?

Per sostenere il cammino della piena comunione e dare credibilit脿 alla vita dei fedeli cinesi, occorre guardare a ci貌 che unisce e trovare da qui la forza per superare ci貌 che divide, invitando tutti a collaborare perch茅 si irrobustisca ci貌 che in alcuni 猫 ancora fragile

Sergio Centofanti e P Bernd Hagenkord, SI 鈥 Città del Vaticano

I problemi riguardanti la vita della Chiesa in Cina non sono pochi, per questo nelle trattative tra la Santa Sede e le Autorità cinesi se ne è scelto uno di fondamentale importanza, cioè la nomina dei Vescovi, in concreto la procedura nella scelta dei candidati all鈥橢piscopato e le modalità della nomina degli stessi da parte del Sommo Pontefice.

E鈥 ovvio che, legati a questo tema, ve ne siano tanti altri, quali il riconoscimento civile dei Vescovi cosiddetti 鈥渃landestini鈥, la legittimazione canonica dei Vescovi consacrati senza mandato pontificio, la costituzione della Conferenza Episcopale Cinese, la revisione dei confini delle circoscrizioni ecclesiastiche, ecc. Questi temi dovranno essere oggetto di ulteriori approfondimenti e dialoghi.

Papa Benedetto XVI, nella sua , ha spiegato bene perché è così importante il tema dell鈥橢piscopato: «Come voi sapete, la profonda unità, che lega fra di loro le Chiese particolari esistenti in Cina e che le pone in intima comunione anche con tutte le altre Chiese particolari sparse per il mondo, è radicata, oltre che nella stessa fede e nel comune Battesimo, soprattutto nell'Eucaristia e nell'Episcopato. E l'unità dell'Episcopato, di cui 鈥渋l Romano Pontefice, quale successore di Pietro, è il perpetuo e visibile principio e fondamento鈥, continua lungo i secoli mediante la successione apostolica ed è fondamento anche dell'identità della Chiesa di ogni tempo con la Chiesa edificata da Cristo su Pietro e sugli altri Apostoli» (n. 5).

 

Ora, nessuno può mettere in dubbio che i cattolici in Cina abbiano la stessa Fede, lo stesso Battesimo, una valida Eucaristia ed un Episcopato che ha mantenuto la successione apostolica. Malgrado ciò, la Chiesa cattolica in Cina ha attraversato difficoltà, prove ed inquietudini, ha subito fratture, ha patito ferite e divisioni. Questo, però, è avvenuto non sul piano dei sacramenti, che sono sempre stati validi nella loro radice, bensì sul livello esistenziale e su quello delle relazioni fraterne e dei percorsi comunitari. Questi livelli, tuttavia, sono importantissimi per l鈥檈sperienza vissuta della fede e della carità, ed anche per l鈥檈fficacia della comune missione e testimonianza nel mondo.

Tutti sanno che, ad un certo punto, in Cina, in seno all鈥檜nica Chiesa cattolica si è innescata una crisi che ha portato al costituirsi di due comunità nella maggior parte delle Diocesi: quella cosiddetta 鈥渃landestina鈥 o 鈥渟otterranea鈥 da una parte e quella cosiddetta 鈥渦fficiale鈥 o 鈥減atriottica鈥 dall鈥檃ltra, ciascuna con i propri Pastori (Vescovi e sacerdoti) di riferimento. Tale crisi non ha avuto origine da scelte interne alla Chiesa ma è stata condizionata da circostanze di tipo strutturalmente politico.

Nel corso della sua storia bimillenaria, la Chiesa cattolica ha ceduto più volte alla tentazione di dividersi, e diverse sono state le ragioni della divisione. La circostanza discriminante che ha portato al formarsi di due comunità in Cina non è stata di carattere strettamente dogmatico e morale, come invece è avvenuto nei primi secoli della Chiesa e, poi, soprattutto nell鈥橢uropa cristiana del sec. XVI; non è stata nemmeno di carattere liturgico e giuridico, come è avvenuto tra il primo e il secondo millennio.

 

La circostanza discriminante in Cina è stata di tipo politico, dunque esterna. Senza cadere in facili revisionismi circa le responsabilità del passato, ci si domanda se la Chiesa in Cina non sia chiamata oggi a interpretare la propria presenza e missione nel mondo in un modo nuovo. Questo avverrà anche integrando le diverse sensibilità, che del resto sono presenti nella Chiesa di ogni luogo e di ogni tempo: quella  più incarnazionista che, se isolata, tende a mondanizzarsi, e quella più spiritualista che, se isolata, tende ad astrarsi. Esse debbono rimanere in contatto tra di loro, parlarsi, capirsi, camminare insieme per il bene della Chiesa e dell鈥檈vangelizzazione.

Oltre alle diverse sensibilità spirituali, poi, vi sono state certamente anche scelte concrete, compiute in base a un differente modo pratico di vivere valori importanti quali la fedeltà al Sommo Pontefice, la testimonianza evangelica, la ricerca disinteressata del bene della Chiesa e delle anime. Perciò, è su questi molteplici piani che, probabilmente, vanno ricercati i modi adatti per superare le contrapposizioni e per avviarsi a un鈥檈sperienza di maggiore normalità ecclesiale.

Quel che è certo è che, di fronte alla situazione di disunione in cui attualmente versa la Chiesa in Cina, tutti soffrono o quanto meno provano disagio: le autorità ecclesiastiche, le comunità dei fedeli, e forse lo stesso Governo. Il protrarsi dei malintesi e delle incomprensioni non giova a nessuno. Andare avanti, come cattolici, con l鈥檃nomalia di essere non solo pochi ma anche divisi in due comunità che non si stimano e forse non si amano abbastanza da cercare la riconciliazione, è una sofferenza in più. E鈥 dall鈥檃more all鈥檌nterno della comunità che gli altri capiranno che il Signore è presente in mezzo a loro.

 

Si capisce bene che, in questo contesto, la nomina dei Vescovi, ed ancor più la loro unità affettiva ed effettiva, siano questioni cruciali, proprio perché toccano il cuore della vita della Chiesa in Cina. Per arrivare a questa unità bisogna superare una serie di ostacoli, il primo dei quali è quella 鈥減articolare situazione cinese鈥 che ha visto l鈥橝utorità politica condizionare in tanti modi anche la vita e la missione pastorale dei Vescovi.

Ciò ha portato ad avere, da una parte, Vescovi sostenuti dal Governo ma consacrati senza mandato pontificio cioè senza l鈥檃pprovazione del Papa, e dall鈥檃ltra, Vescovi nominati dalla Santa Sede ma che lo Stato non riconosce come tali. Questa situazione difficile non può essere sanata se non attivando due percorsi formalmente distinti, che portino, rispettivamente, ad una legittimazione ecclesiale e ad un riconoscimento civile.

Perciò, la ricerca di un鈥檌ntesa tra l鈥橝utorità ecclesiale e l鈥橝utorità politica su questi punti, pur se imperfetta, è quanto mai necessaria ed urgente al fine di evitare il danno di ulteriori contrapposizioni. Per questo motivo, l鈥檃zione degli ultimi tre Pontefici si è mossa sulla stessa linea: favorire l鈥檜nità dell鈥檌ntera comunità cattolica, aiutare il ritorno dei Vescovi 鈥渋llegittimi鈥 alla piena comunione e, nello stesso tempo, sostenere la fedeltà dei Vescovi già in comunione, sia 鈥渦fficiali鈥 che 鈥渃landestini鈥. In definitiva, cercare di camminare verso una realtà di Chiesa che viva la comunione in pienezza.

 

Alla  domanda sulla situazione della Chiesa in  Cina, Papa  Benedetto XVI rispondeva così: «I fattori che hanno promosso lo sviluppo positivo della Chiesa Cattolica in Cina sono molteplici: da una parte il vivo desiderio di essere in unione con il Papa è sempre stato presente nei vescovi ordinati in maniera illegittima. Ciò ha permesso a tutti loro di percorrere il cammino verso la comunione, lungo il quale sono stati accompagnati dall鈥檕pera paziente compiuta con ognuno di loro singolarmente. In questo c鈥è stata la consapevolezza cattolica di fondo per la quale si è veramente vescovo proprio in questa comunione. Dall鈥檃ltra parte, i vescovi ordinati clandestinamente e quindi non riconosciuti dalle autorità statali, possono trarre vantaggio dal fatto che, anche se solo per motivi di opportunità politica, non è utile rinchiudere in carcere e privare della libertà vescovi cattolici a motivo della loro appartenenza a Roma. Si tratta di un presupposto irrinunciabile e nello stesso tempo di un aiuto decisivo per pervenire alla piena unità tra le due comunità cattoliche» (鈥淟uce del mondo. Il Papa, la Chiesa e i segni dei tempi鈥, 2010, pp. 42 e 136-137).

Grazie per aver letto questo articolo. Se vuoi restare aggiornato ti invitiamo a iscriverti alla newsletter cliccando qui

07 luglio 2018, 12:00