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Il Papa confessa una giovane durante la Gmg di Lisbona Il Papa confessa una giovane durante la Gmg di Lisbona  (Vatican Media)

Francesco: la confessione non 猫 autoanalisi, ma riconoscere la misericordia di Dio

Il Papa riceve in udienza i partecipanti al Corso sul Foro Interno organizzato dalla Penitenzieria Apostolica e consegna il discorso preparato, in cui propone una riflessione sull鈥橝tto di dolore: confessori e penitenzieri si impegnino perch茅 in quest鈥檃nno di preparazione al Giubileo fiorisca in molti cuori e luoghi il senso del perdono divino

Tiziana Campisi - Città del Vaticano

Vivete 鈥渙gni confessione come un unico e irripetibile momento di grazia鈥 e donate 鈥済enerosamente il perdono del Signore, con affabilità, paternità鈥 e 鈥渢enerezza materna鈥: è l鈥檌ncoraggiamento che Papa Francesco rivolge, dopo un breve saluto a braccio, nel ai partecipanti al Corso sul Foro Interno, organizzato dalla Penitenzieria Apostolica, e ricevuti in udienza nella Sala Clementina del Palazzo Apostolico. Un compito 鈥渂ello e cruciale鈥 quello affidato nel confessionale, poiché 鈥減ermette di aiutare tanti fratelli e sorelle a sperimentare la dolcezza dell鈥檃more di Dio鈥, si legge nel testo, che propone una meditazione sull鈥橝tto di dolore, la preghiera che viene recitata durante il rito della Riconciliazione, composta da Sant鈥橝lfonso Maria de鈥 Liguori, 鈥減astore vicino alla gente e uomo di grande equilibrio鈥.

Il Papa nella Sala Clementina
Il Papa nella Sala Clementina

Meditare sul proprio rapporto con la misericordia di Dio

Nella riflessione preparata, il Papa si sofferma su 鈥渢re atteggiamenti espressi nell鈥橝tto di dolore鈥, per aiutare a meditare sul rapporto personale con la misericordia di Dio: 鈥淧entimento davanti a Dio, fiducia in Lui e proposito di non ricadere鈥. Il primo 鈥渘on è il frutto di un鈥檃utoanalisi né di un senso psichico di colpa鈥, spiega Francesco, ma scaturisce 鈥渄alla consapevolezza della nostra miseria di fronte all鈥檃more infinito di Dio, alla sua misericordia senza limiti鈥.  Questo spinge 鈥渁 chiedergli perdono鈥 pregando: 鈥淢io Dio, mi pento e mi dolgo, con tutto il cuore, dei miei peccati, perché ho offeso Te, infinitamente buono鈥, e induce convertirsi, a riflettere su sé stessi e sui propri atti.

In realtà, nella persona, il senso del peccato è proporzionale proprio alla percezione dell鈥檌nfinito amore di Dio: più sentiamo la sua tenerezza, più desideriamo di essere in piena comunione con Lui e più ci si mostra evidente la bruttezza del male nella nostra vita.

E occorre ricordarsi, aggiunge il Papa, che 鈥淒io non si stanca mai di perdonarci鈥, per questo non bisogna stancarsi mai di chiedergli perdono.

Francesco mentre benedice dei crocifissi
Francesco mentre benedice dei crocifissi

L鈥檃more per Dio anima ogni altro amore

Confessando, poi, di avere offeso Dio 鈥渋nfinitamente buono e degno di essere amato sopra ogni cosa鈥, si riconosce l鈥欌渋nfinita bontà di Dio鈥 e il primato del suo amore nella propria vita, chiarisce Francesco, infatti 鈥渁mare 鈥榮opra ogni cosa鈥欌 Dio significa metterlo 鈥渁l centro di tutto, come luce nel cammino e fondamento di ogni ordine di valori, affidandogli ogni cosa鈥. Questo 鈥渁nima ogni altro amore: per gli uomini e per il creato - specifica il Pontefice - perché chi ama Dio ama il fratello e cerca il suo bene, sempre, nella giustizia e nella pace鈥.

L鈥檜mile proposito di non peccare

Infine, nell鈥橝tto di dolore si esprime la volontà 鈥渄i non ricadere più nel peccato commesso鈥. Si tratta di un proposito e non di una promessa, precisa Francesco, tanto che 鈥淪an Giovanni Maria Vianney, il Curato d鈥橝rs, usava ripetere che 鈥楧io ci perdona anche se sa che peccheremo di nuovo鈥欌.

Infatti, nessuno di noi può promettere a Dio di non peccare più, e ciò che è richiesto per ricevere il perdono non è una garanzia di impeccabilità, ma un proposito attuale, fatto con retta intenzione nel momento della confessione. Inoltre, è un impegno che assumiamo sempre con umiltà, come sottolineano le parole 鈥渃on il tuo santo aiuto鈥.

Francesco accanto al cardinale Mauro Piacenza, penitenziere maggiore
Francesco accanto al cardinale Mauro Piacenza, penitenziere maggiore

Misericordia è il nome di Dio

Quanto alla conclusione della preghiera del penitente - 鈥淪ignore, misericordia, perdonami鈥 -, pone i vocaboli 鈥淪ignore鈥 e 鈥渕isericordia鈥 鈥渃ome sinonimi鈥, evidenziando che 鈥淒io è misericordia, la misericordia è il suo nome鈥 e che 鈥渋n ogni atto di misericordia, in ogni atto d鈥檃more, traspare il volto di Dio鈥. E su questa considerazione, il pensiero del Papa va al Giubileo del 2015, con l鈥檌nvito a confessori e penitenzieri a pregare e a impegnarsi perché quest鈥檃nno di preparazione 鈥減ossa veder fiorire la misericordia del Padre in molti cuori e in molti luoghi鈥.

Il Papa mentre si intrattiene con uno dei partecipanti al Corso sul foro interno
Il Papa mentre si intrattiene con uno dei partecipanti al Corso sul foro interno

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08 marzo 2024, 11:33