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Il Papa durante il rito della Lavanda dei piedi nel carcere minorile di Casal del Marmo, 28 marzo 2013 Il Papa durante il rito della Lavanda dei piedi nel carcere minorile di Casal del Marmo, 28 marzo 2013

Il Papa a Casal del Marmo, il cappellano: segno di speranza di una vita nuova per tutti

Don Nicol貌 Ceccolini racconta l鈥檃ttesa nel carcere minorile, dove, oggi pomeriggio, Francesco celebrer脿 la Messa in Coena Domini: 鈥淯na visita molto attesa, anche dai musulmani che vivono in questi giorni il Ramadan鈥. Ad attendere il Pontefice una 鈥渃omunit脿 variopinta鈥 di ragazzi e ragazze di diverse et脿 ed etnie, nel penitenziario per vari crimini: 鈥淧er noi sono tutti uguali, vanno guardati non solo per quello che hanno fatto ma con uno sguardo profondo鈥

Salvatore Cernuzio 鈥 Città del Vaticano

Non ci saranno i ragazzi che c鈥檈rano dieci anni fa, oggi pomeriggio, nel carcere minorile di Casal del Marmo, dove il Papa - come nel 2013 鈥 si recherà a celebrare la Messa in Coena Domini del Giovedì Santo. 鈥淔ortunatamente, direi鈥, scherza il giovane cappellano don Nicolò Ceccolini al telefono con i media vaticani. Segno che evidentemente funzionano i percorsi educativi e riabilitativi portavi avanti dal 鈥渧illaggio鈥, cioè la comunità di lavoro sempre attiva per i detenuti. Una parola, "detenuti", che don Nicolò non usa mai nel corso dell鈥檌ntervista. Per lui sono sempre e solo i 鈥渞agazzi鈥, una cinquantina di donne e uomini dai 14 ai 25 anni, italiani, arabi, africani, Rom, atei oppure cattolici, ortodossi e anche una quindicina di musulmani che in questi giorni stanno vivendo il Ramadan. 鈥淎nche per loro è un鈥檕ccasione speciale, molto attesa 鈥 racconta - pure solo per la curiosità di incontrare una persona che sanno essere importante e che li viene a trovare鈥.

Comunità "variopinta"

鈥淨ui a Casal del Marmo c鈥è una comunità molto variopinta鈥, sottolinea il cappellano. Di essa fanno parte gli agenti della polizia penitenziaria, educatori, psicologi, medici, insegnanti, insieme alla direttrice e al comandante, tutti sempre attenti e impegnati dietro a questi giovani. Con dodici ragazzi il Papa compirà il rito antico e sempre commovente della Lavanda dei Piedi. Lo ha fatto dieci anni fa e lo ha rifatto negli anni successivi, nei luoghi di sofferenza visitati come penitenziari, centri profughi, strutture per la cura e l鈥檃ccoglienza di malati. La scelta dei ragazzi a cui il Pontefice laverà i piedi non ha seguito un criterio specifico: 鈥淧er noi sono tutti uguali鈥, afferma il cappellano. Che ci tiene a raccontare come i preparativi per l鈥檃rrivo del Papa hanno unito tutti, rafforzando quel senso di comunità che, inevitabilmente, in un luogo di 鈥渓uci e ombre鈥 come un carcere viene spesso messo alla prova.

Ascolta l'intervista al cappellano don Nicolò Ceccolini

Gioia e attesa per il Papa

鈥淧er noi è una grande gioia, perché è un gesto di grande preferenza del Papa che per la seconda volta dopo dieci anni ritorna a Casal del Marmo. Anche una preferenza del Papa per il mondo del carcere, in particolare per i ragazzi鈥, dice Ceccolini. 鈥淐hiaramente i ragazzi presenti sono cambiati. Fortunatamente, direi. Non abbiamo più nessuno qui all鈥檌nterno che era presente dieci anni fa. La visita è molto attesa鈥. È un momento importante, un segno di speranza, un segno della possibilità di una vita nuova e diversa per tutti鈥.

Far "ripartire" vite altrimenti allo stallo

鈥淧er tutti鈥, ripete il sacerdote. Non solo per chi ha commesso reati 鈥榤inori鈥 come furti, rapine, spaccio, ma anche per chi si è macchiato di crimini più gravi 鈥渃ontro la persona鈥, come omicidi e tentati omicidi. Cristo, nella figura del suo vicario, viene a visitare tutti. E a Casal del Marmo si cerca di trasmettere questo messaggio, provando al contempo a far 鈥渞ipartire鈥 vite altrimenti allo stallo della delinquenza e del disagio. Lo si fa tramite la scolarizzazione, i lavori manuali, l鈥檈ducazione alle relazioni sociali.

Luci e ombre

鈥淐erto, non è sempre facile鈥, ammette don Nicolò. Lui è dal 2011 nelle 鈥減alazzine鈥, prima come seminarista, ora come cappellano. 鈥淒ieci anni fa ero diacono quando arrivò il Papa. Ora ci incontreremo nuovamente鈥, sorride. In questi anni storie, volti, scene ne ha incrociate tante e può ben dirsi testimone di una 鈥渞ealtà鈥, quella del carcere, non sempre positiva. 鈥淟uci e ombre鈥, appunto. 鈥淣el carcere minorile noi abbiamo la stessa realtà del carcere degli adulti per quanto riguarda la tipologia di reati. Il carcere presenta sempre grandissimi limiti alla rieducazione di un ragazzo e quindi abbiamo di fronte una realtà in cui il buio e la luce convivono sempre. Se per alcuni ragazzi può essere utile e servire almeno come pausa di riflessione, per tanti altri però purtroppo diventa a volte 鈥榣鈥橴niversità del crimine鈥, nel senso che chi entra per furto può imparare altro鈥︹.

Scuola e laboratori

Ad ogni ragazzo che fa il suo ingresso tra le mura dell鈥檌stituto viene riservata accoglienza e attenzione, 鈥渢ramite la figura dell'educatore che si fa subito carico dei primi bisogni, innanzitutto quello di un ascolto e di una prima conoscenza鈥. Poi, spiega ancora il cappellano, 鈥渋l giovane viene inserito nel gruppo dei pari e si cerca lentamente di riattivare percorsi che erano stati interrotti o a volte mai cominciati, come ad esempio la scuola dell'alfabetizzazione o la scuola superiore鈥. Ci sono poi 鈥渓aboratori più manuali, più formativi鈥: giardinaggio, parrucchiere, falegnameria. Tutto questo 鈥渁ll鈥檌nterno di un contesto molto difficile鈥.

Dedicare ai ragazzi tempo e ascolto

Come sacerdote, don Nicolò si inserisce portando avanti una pastorale 诲别濒濒鈥檃蝉肠辞濒迟辞 e una pastorale del tempo: 鈥淯na delle cose che ho imparato in questi anni 鈥 racconta - è che la prima forma di pastorale è la presenza, cioè il fatto di essere presenti il più possibile. Mi sono accorto che non sono tanto i discorsi e le belle parole che costruiscono qualcosa, ma il fatto che i ragazzi mi vedono. Questo crea un rapporto di familiarità e di amicizia che permette poi di fare un cammino insieme鈥. La domenica nella cappella si celebra sempre l鈥橢ucarestia. I ragazzi possono parteciparvi liberamente: 鈥淩imane sempre un bel momento di incontro鈥. Durante la settimana, invece, Ceccolini ha scelto di non legarsi ad attività particolari, ma di 鈥渟timolare altri a farlo, come i volontari, perché così ho più tempo a disposizione dei ragazzi. Tempo per l鈥檃scolto e per l鈥檌ncontro così da offrire una relazione positiva鈥.

Sguardo profondo

E i ragazzi ci vanno da lui? 鈥淪ì, sì. Anche io li cerco molto. Ai miei occhi, anche se sono un prete cattolico, sono tutti uguali鈥 A prescindere da chi è cristiano, ortodosso, cattolico oppure musulmano, per me sono tutti uguali, tutti con lo stesso bisogno di essere guardati non solo per quello che hanno fatto e non solo per quello che le carte dicono. Hanno bisogno di essere guardati con uno sguardo più profondo鈥.

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06 aprile 2023, 08:00