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Padre Rutilio Grande Padre Rutilio Grande

Rutilio e Romero, il martirio dell鈥檌ncomprensione

Nell鈥檜ltimo numero, la rivista Civilt脿 Cattolica riporta il testo integrale della conversazione avvenuta tra il Papa e i Gesuiti del Centroamerica durante la Gmg di Panama. Un colloquio imperniato sul vivere la vocazione nella Compagnia e sulle radici da offrire ai giovani dell鈥檈poca 鈥渓iquida鈥. Un esempio, il coraggio dei martiri Rutilio Grande e mons. Romero

Alessandro De Carolis 鈥 Città del Vaticano

鈥淟a dichiarazione di martirio sta andando bene. Ed è un onore鈥︹. La chiacchierata in famiglia, poco dopo pranzo comincia con una notizia. Il 26 gennaio scorso Papa Francesco è in una sala della Nunziatura apostolica a Panama, penultimo giorno della Gmg, e verso le 15.45 incontra come suo solito la comunità dei Gesuiti locali, in questo caso una trentina da tutto il Centroamerica, compresi 18 novizi. Un鈥檕ra abbondante 鈥 鈥 che scorre tra una decina di domande e risposte. Tante sulla vocazione e le 鈥渧irtù鈥 del gesuita, altre sui giovani e il rischio che oggi corrono di essere 鈥渓iquidi鈥 in un鈥檈poca senza radici. L鈥檈sordio è però per due grandi figure che Francesco ammira incondizionatamente, un Santo recente e uno per il quale è in corso il processo canonico, entrambi ammazzati per la loro fede a schiena dritta.

La profezia dell鈥檈sempio

La rassicurazione sulla 鈥渄ichiarazione di martirio鈥 con cui il Papa apre la conversazione è riferita a Rutilio Grande, il gesuita salvadoregno assassinato nel 鈥77, grande amico di mons. Romero. 鈥淰oglio molto bene a Rutilio鈥, confessa Francesco, che dice di conservare nella sua stanza una cornice con 鈥渦n pezzo di tela insanguinata di Romero e gli appunti di una catechesi di Rutilio鈥. Due uomini, indica, con 鈥渓a dimensione della profezia鈥, quella della 鈥渢estimonianza鈥, dove il martirio subito dal primo 鈥渉a 鈥榗onvertito鈥欌 il secondo. Ma quello che oggi è chiaro, spiega più avanti Francesco, è frutto di una lenta e sofferta comprensione cominciata all鈥檈poca delle 鈥渓otte sociali鈥, quando Vangelo e marxismo si sovrapposero nella Chiesa del Centro e Sudamerica, generando 鈥渆sagerazioni鈥 e calunnie anche a distanza.

Il martirio della calunnia

鈥淥ggi 鈥 osserva il Papa 鈥 noi vecchi ridiamo per quanto ci eravamo preoccupati riguardo alla teologia della liberazione鈥 ma c鈥è stato un periodo in cui ci si confondeva, in cui l鈥檌dea prevalente 鈥渆ra che canonizzare Romero fosse impossibile perché quell鈥檜omo non era neppure cristiano, era marxista!鈥. Francesco ricorda di quel vescovo centroamericano conosciuto in aereo, netto nello stroncare la canonizzazione di Romero perché 鈥渟arebbe come canonizzare il marxismo鈥. 鈥淗o sentito delle condanne terribili鈥 ma del resto, riconosce il Papa, quelle conosciute dal Centroamerica sono state 鈥渄ittature del terrore鈥. 鈥淟鈥檌mportante 鈥 chiosa sul punto 鈥 è non farsi sopraffare dall鈥檌deologia鈥, compresa la 鈥減eggiore, quella 鈥渁settica鈥 del 鈥渘on impicciarti鈥. E un modello è proprio Rutilio 鈥渃he non si è mai sbandato e ha fatto tutto quello che doveva fare鈥.

Alle radici della crisi

Una domanda chiede al Papa di riflettere sulla 鈥渃ultura dell鈥檌ncontro鈥, tra i punti di forza del . Francesco cita l鈥檜ltimo libro del filosofo polacco Zygmunt Bauman, scomparso due anni fa, che nella versione italiana reca il titolo 鈥淣ati liquidi鈥, uno sguardo sulle generazioni post anni Ottanta. I 鈥渓iquidi鈥, afferma il Papa, sono i figli del 鈥渕ondo virtuale che aiuta nel creare contatti, ma non 鈥榠ncontri鈥欌, o che 鈥渇abbrica incontri seducendoti con i contatti鈥, creando una soddisfazione 鈥渁rtificiale鈥 staccata dalla 鈥渄imensione concreta鈥. Al Papa piace più il titolo della versione tedesca 鈥淪enza radici鈥 (鈥淒ie Entwurzelten鈥) perché, sostiene, la 鈥渃risi odierna dell鈥檌ncontro鈥 è una 鈥渃risi di radici鈥, cioè di giovani immersi in una cultura 鈥済assosa鈥, 鈥渟enza tronco鈥, che non hanno aiuto nemmeno dai genitori 鈥減erché sono persone lacerate, spesso in competizione con i figli鈥. Per il Papa 鈥渟ono i nonni a dare le radici鈥  ai giovani, un concetto tante volte ripetuto. Non si tratta di 鈥渦n鈥檌dea romantica鈥, la sua efficacia, assicura, è stata sperimentata in tante circostanze, quando ragazzi a contatto con degli anziani dopo un po鈥 sono stati catturati dalle loro storie, da 鈥渜uello che i sogni dei vecchi risvegliano in loro鈥.

Sì, sì, no, no

La parola che il Papa suggerisce per i giovani allo stato 鈥渓iquido鈥 è quindi la 鈥渃oncretezza鈥. Che è poi la stessa parola indicata ai gesuiti, in qualsiasi fase della vocazione si trovino a vivere. Molta parte del colloquio con i confratelli tocca aspetti della vita della Compagnia. Ai futuri gesuiti di oggi offre l鈥檃ttualità di un valore proposto al tempo in cui, tra il 鈥72 e il 鈥73, il giovane Bergoglio era maestro dei novizi. Dovete avere, scandisce, 鈥渃hiarezza di coscienza鈥, per 鈥渋 subdoli non c鈥è posto鈥 tra i figli di Sant鈥橧gnazio. E ciò vale in particolare per i formatori, uomini che devono saper 鈥渄iscernere鈥, infondere coraggio e 鈥渘on spaventarsi鈥. Altrimenti, asserisce il Papa, si 鈥渞ompe il vincolo di fraternità鈥 e si andrà avanti a forza 鈥渄i trucchi, di scuse, di malattie鈥.

Giocarsi la vita

Francesco spende parole intense per la vocazione dei 鈥渇ratelli鈥, ovvero i religiosi non sacerdoti della Compagnia di Gesù. Molti di loro, racconta, sono state 鈥渜uerce鈥, pronti al servizio ma anche a un consiglio dato ai superiori  con lucidità e schiettezza. 鈥淚l fratello 鈥 afferma 鈥 è quello che ha il carisma più puro della Compagnia: servire. Servite. Servite鈥. E ai sacerdoti in procinto di emettere i voti 鈥 in 鈥渦n鈥檈poca in cui il provvisorio prevale sul definitivo鈥 鈥 la raccomandazione di Francesco è di 鈥済iocarsi la vita鈥, 鈥渄isponibili a qualsiasi cosa鈥 Dio voglia. Mentre non cambia l鈥檃tteggiamento da mantenere nei riguardi della politica, 鈥渟tare sopra le parti, però non come uno che se ne lava le mani ma come uno che accompagna le parti鈥 alla luce della Dottrina sociale della Chiesa.

Attenti al rastrello

Una domanda sollecita il Papa sul rapporto tra inculturazione e identità. Francesco la spiega con l鈥檃neddoto del giovane laureato tornato dopo anni di studi alla realtà della sua casa, tra genitori contadini. Un giovane spaesato, costretto a chiedere al padre il nome degli attrezzi agricoli e colpito sul volto da un rastrello goffamente calpestato. Ricordando i giovani dei vari continenti con cui era stato poco prima a pranzo 鈥 e in particolare l鈥檈sperienza di una giovane india legata alle sue tradizioni ma divenuta insegnante 鈥 il Papa ribadisce che bisogna inculturarsi 鈥渇ino alla fine鈥 senza mai diventare 鈥渟nob鈥. Specie i religiosi quando pensano che la consacrazione li ha fatti salire a una categoria 鈥減iù educata鈥. Perciò, conclude scherzando Francesco, 鈥渃hi si dimentica della sua cultura ha proprio bisogno di una rastrellata in faccia鈥.

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14 febbraio 2019, 11:10