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Papa a Corpo diplomatico: nazioni cerchino soluzioni comuni per non cadere nella sopraffazione

Il discorso che il Papa ha rivolto stamani al Corpo diplomatico, ricevuto in udienza per la presentazione degli auguri per il nuovo anno, verte soprattutto sull'importanza della collaborazione fra le nazioni e della diplomazia multilaterale, che oggi rischia invece di essere indebolita dal riemergere di tendenze nazionalistiche. Bisogna cercare il bene di tutti i popoli, anche accettando 鈥済li inevitabili compromessi鈥, perch茅 altrimenti si assiste alla sopraffazione del pi霉 forte sul pi霉 debole e i problemi si aggravano

Debora Donnini 鈥 Città del Vaticano

rivolte ai membri del Corpo diplomatico accreditato presso la Santa Sede, ricevuti stamani in Sala Regia, in Vaticano, quest鈥檃nno sono intessute sul  - il primo di un Pontefice dinanzi a quel consesso - nel quale delineò le finalità della diplomazia multilaterale, mettendone in evidenza gli elementi di contatto con la missione spirituale del Papa e della Santa Sede. Più volte Francesco, nel suo discorso di quest鈥檃nno, vi fa riferimento sottolineando i rischi del riemergere di tendenze nazionalistiche che stanno indebolendo il sistema multilaterale della diplomazia mentre il confronto fra Stati deve essere costruttivo. Sono 183 gli Stati che attualmente intrattengono relazioni diplomatiche con la Santa Sede a cui vanno aggiunti l鈥橴nione Europea e il Sovrano Militare Ordine di Malta. (Ascolta il servizio con la voce del Papa)

Un intervento denso e di ampio respiro, quello di Papa Francesco all鈥檌nizio di questo 2019, che spazia nella storia del 鈥900 e che non manca, comunque, di affrontare anche le vicende particolari vissute, quest鈥檃nno, da diversi Paesi. Spazio al tema della violenza sulle donne, del lavoro, degli abusi sui minori e delle migrazioni che hanno bisogno di una linea condivisa. Nel suo discorso il Papa menziona anche nuove intese raggiunte nel 2018, la firma dell鈥Accordo Provvisorio tra la Santa Sede e la Repubblica Popolare Cinese sulla nomina dei Vescovi in Cina e diversi anniversari che cadono nel 2019, come il 70.mo di fondazione del Consiglio d鈥橢uropa. A precedere il suo intervento, il Saluto del Decano del Corpo Diplomatico, l鈥檃mbasciatore di Cipro George Poulides.

Tra i vari anniversari che cadono nel 2019 il Papa ne ha menzionato uno in modo particolare: il centenario della Società delle Nazioni. Si tratta di un鈥檕rganizzazione che non esiste più e Francesco stesso spiega di averla voluta menzionare perché essa rappresenta l鈥檌nizio della moderna diplomazia multilaterale 鈥 cuore del suo discorso -  con cui gli Stati tentano appunto di 鈥渟ottrarre le relazioni reciproche alla logica della sopraffazione che conduce alla guerra鈥. L鈥檈sperimento della Società delle Nazioni conobbe, vent鈥檃nni dopo la sua nascita, un più lacerante conflitto - la Seconda Guerra Mondiale - ma comunque aprì una strada che venne percorsa poi, con maggiore decisione, dall鈥橭rganizzazione delle Nazioni Unite, una strada non sempre efficace ma comunque un鈥檕pportunità per le Nazioni di ricercare soluzioni comuni.

Serve un confronto costruttivo fra Stati

Buona volontà e buona fede degli interlocutori, disponibilità a un confronto leale e sincero, volontà di accettare gli inevitabili compromessi che nascono dal confronto fra le parti: questi sono gli elementi che costituiscono, per Papa Francesco, la premessa indispensabile per il successo della diplomazia multilaterale perché se anche uno solo di questi viene a mancare, prevale 鈥渓a ricerca di soluzioni unilaterali e, in ultima istanza, la sopraffazione del più forte sul più debole鈥. Per questi motivi entrò in crisi la Società delle Nazioni e si tratta dei 鈥渕edesimi atteggiamenti鈥 che anche oggi 鈥渟tanno insidiando la tenuta delle principali Organizzazioni internazionali鈥:

Ritengo dunque importante che anche nel tempo presente non venga meno la volontà di un confronto sereno e costruttivo fra gli Stati, pur essendo evidente come i rapporti in seno alla comunità internazionale, e il sistema multilaterale nel suo complesso, stiano attraversando momenti di difficoltà, con il riemergere di tendenze nazionalistiche, che minano la vocazione delle Organizzazioni internazionali ad essere spazio di dialogo e di incontro per tutti i Paesi.

Diverse sono le cause individuate nel discorso del Papa. In parte questo è dovuto a 鈥渦na certa incapacità del sistema multilaterale鈥 di offrire soluzioni efficaci a situazioni da tempo irrisolte, come i conflitti 鈥渃ongelati鈥, e di affrontare le sfide attuali in modo soddisfacente per tutti. In parte, lo si deve all鈥檈voluzione delle politiche nazionali, che invece di perseguire pazientemente il bene comune con risposte di lungo periodo, 鈥渟empre più frequentemente鈥 sono determinate dalla 鈥渞icerca di un consenso immediato e settario鈥. In parte, poi, sono l鈥檈sito di 鈥減oteri e gruppi di interesse鈥, che impongono le proprie idee, 鈥渋nnescando - sottolinea il Papa - nuove forme di colonizzazione ideologica, non di rado irrispettose dell鈥檌dentità鈥 e della dignità dei popoli.

Pulsioni populistiche stanno indebolendo sistema multilaterale

Infine, il Papa vede come causa di queste tendenze anche la reazione, in alcune aree del mondo, ad una globalizzazione sviluppatasi troppo rapidamente così che fra globalizzazione e localizzazione si è creata una tensione. La strada per uscirne è quella di 鈥減restare attenzione alla dimensione globale senza perdere di vista ciò che è locale鈥. È, infatti, facile che i nazionalismi riemergano con una 鈥済lobalizzazione sferica鈥, che livella le differenze, mentre la globalizzazione può essere anche un鈥檕pportunità se è 鈥減oliedrica鈥, cioè se stabilisce una tensione positiva con l鈥檌dentità di ciascun popolo, 鈥渟econdo il principio che il tutto è superiore alla parte鈥. Papa Francesco sottolinea, quindi, come il riapparire di pulsioni 鈥減opulistiche e nazionalistiche鈥 鈥 che prevalsero allora sulla Società delle Nazioni 鈥 鈥渟ta progressivamente indebolendo il sistema multilaterale, con l鈥檈sito di una generale mancanza di fiducia, di una crisi di credibilità della politica internazionale e di una progressiva marginalizzazione dei membri più vulnerabili della famiglia delle nazioni鈥.

Soluzioni emotive aggravano problemi

Rifacendosi, quindi, al discorso di San Paolo VI alle Nazioni Unite, Francesco richiama gli elementi di contatto fra la diplomazia multilaterale e la missione spirituale del Papa e della Santa Sede. Il primo è il 鈥減rimato della giustizia e del diritto鈥, che devono governare i rapporti fra i popoli. 鈥淣ella nostra epoca - dice Papa Francesco - preoccupa il riemergere delle tendenze a far prevalere e a perseguire i singoli interessi nazionali senza ricorrere a quegli strumenti che il diritto internazionale prevede per risolvere le controversie e assicurare il rispetto della giustizia, anche attraverso le Corti internazionali鈥. Atteggiamento che, a volte, è frutto della reazione dei governanti dinanzi al malessere, sempre più diffuso, dei cittadini che percepiscono le regole della comunità internazionale 鈥渓ontane dalle loro effettive necessità鈥:

È opportuno che le personalità politiche ascoltino le voci dei propri popoli e che ricerchino soluzioni concrete per favorirne il maggior bene. Ciò esige tuttavia il rispetto del diritto e della giustizia tanto all鈥檌nterno delle comunità nazionali che in seno a quella internazionale, perché soluzioni reattive, emotive e affrettate potranno sì accrescere un consenso di breve respiro, ma non contribuiranno di certo alla soluzione dei problemi più radicali, anzi li aumenteranno.

Proprio a partire da questa preoccupazione il Papa ha voluto dedicare il all鈥檌ntima connessione fra la buona politica e la pace fra i popoli mettendo in evidenza come la buona politica debba perseguire il bene comune di tutti. Alla base di tali considerazione c鈥è 鈥 ricorda il Papa 鈥 la dimensione trascendente della persona, creata a immagine e somiglianza di Dio. Francesco ribadisce, quindi, che il rispetto della dignità di ogni essere umano è la premessa indispensabile per ogni convivenza realmente pacifica. Pertanto, esorta a riscoprire il carattere universale dei diritti umani enunziati nella Dichiarazione Universale dei Diritti dell鈥橴omo - di cui si è celebrato nel 2018 il 70.mo anniversario - proprio affinché non prevalgano visioni parziali dell鈥檜omo, che rischiano di aprire la via a nuove disuguaglianze鈥 e, in estremo, anche a 鈥渘uove violenze e soprusi鈥.

La premura per il bene di ogni uomo

Entrando ancora di più nel vivo del discorso, il Pontefice ricorda che la premura della Santa Sede è quella di essere 鈥渦n ascoltatore attento e sensibile alle problematiche che interessano l鈥檜manità鈥, non per ingerire nella vita degli Stati ma per mettersi al servizio del bene di ogni essere umano. Una premura che ha contraddistinto sia gli incontri in Vaticano sia quelli con i popoli raggiunti nell鈥檃nno appena concluso nei viaggi apostolici in Cile, Perù, Svizzera, Irlanda, Lituania, Lettonia ed Estonia. Una premura che spinge la Chiesa ad adoperarsi per 鈥渓鈥檈dificazione di società pacifiche e riconciliate鈥. In questa prospettiva il pensiero del Papa va al Nicaragua, con l鈥檃uspicio che le diverse istanze politiche e sociali trovino nel dialogo la strada maestra per confrontarsi, così come al Vietnam con il consolidamento delle relazioni fra questo Paese e la Santa Sede e in vista della nomina nel prossimo futuro di un Rappresentante Pontificio residente.

Accordo Provvisorio tra la Santa Sede e la Repubblica Popolare Cinese sulla nomina dei Vescovi in Cina

Quindi il Papa ricorda la firma dell鈥Accordo Provvisorio tra la Santa Sede e la Repubblica Popolare Cinese sulla nomina dei Vescovi in Cina, avvenuta il 22 settembre scorso, mediante il quale si è giunti a fissare alcuni elementi stabili di collaborazione tra la Sede Apostolica e le Autorità civili. Come aveva menzionato nel suo Messaggio indirizzato ai cattolici cinesi e alla Chiesa universale, 鈥済ià in precedenza - afferma - avevo riammesso nella piena comunione ecclesiale i restanti Vescovi ufficiali ordinati senza mandato pontificio, invitandoli a operare generosamente per la riconciliazione dei cattolici cinesi e per un rinnovato slancio di evangelizzazione鈥.

Ringrazio il Signore perché, per la prima volta dopo tanti anni, tutti i Vescovi in Cina sono in piena comunione con il Successore di Pietro e con la Chiesa universale. E un segno visibile di ciò è stata anche la partecipazione di due Vescovi dalla Cina Continentale al recente Sinodo dedicato ai giovani. Si auspica che il prosieguo dei contatti sull鈥檃pplicazione dell鈥橝ccordo Provvisorio siglato contribuisca a risolvere le questioni aperte e ad assicurare quegli spazi necessari per un effettivo godimento della libertà religiosa.

L鈥橢uropa ricordi i benefici dell鈥檃micizia fra popoli

Tra gli anniversari che Papa Francesco ricorda lungo il suo discorso c鈥è quello della caduta del Muro di Berlino, il 9 novembre 1989. Di lì a pochi mesi, avrebbe avuto fine la Guerra Fredda e la lacerante divisone dell鈥橢uropa, con i Paesi ad Est che, dopo decenni di oppressione, ritrovarono la libertà e, in molti, iniziarono un cammino che li ha portati ad aderire all鈥橴nione Europea. Una ricorrenza, dunque, significativa:

Nel contesto attuale, in cui prevalgono nuove spinte centrifughe e la tentazione di erigere nuove cortine, non si perda in Europa la consapevolezza dei benefici 鈥 primo fra tutti la pace 鈥 apportati dal cammino di amicizia e avvicinamento tra i popoli intrapreso nel secondo dopoguerra.

Migrazioni: risposta comune nel rispetto degli Stati e delle persone

La comunità internazionale è poi chiamata a difendere rifugiati e migranti, a facilitare l鈥檌ntegrazione così come a dare la possibilità di tornare in patria, in sicurezza. 鈥淥gni essere umano anela ad una vita migliore鈥, sottolinea Francesco, e 鈥渘on si può risolvere la sfida della migrazione con la logica della violenza e dello scarto鈥.

Il Papa in questo senso esprime la sua gratitudine ai governi che hanno collaborato in favore dei migranti e menziona la Colombia che, assieme ad altri Paesi del Continente, ha accolto un ingente numero di persone provenienti dal Venezuela.

 In pari tempo, sono consapevole che le ondate migratorie di questi anni hanno causato diffidenza e preoccupazione tra la popolazione di molti Paesi, specialmente in Europa e nel Nord America, e ciò ha spinto diversi governi a limitare fortemente i flussi in entrata, anche se in transito. Tuttavia, ritengo che a una questione così universale non si possano dare soluzioni parziali. Le recenti emergenze hanno mostrato che è necessaria una risposta comune, concertata da tutti i Paesi, senza preclusioni e nel rispetto di ogni legittima istanza, sia degli Stati, sia dei migranti e dei rifugiati.

In tal senso ricorda l鈥檌mpegno della Santa Sede per l鈥檃dozione de due Global Compacts su rifugiati e migranti. 鈥淚n particolare - evidenzia - il Patto sulle migrazioni costituisce un importante passo avanti per la comunità internazionale che, nell鈥檃mbito delle Nazioni Unite, affronta per la prima volta a livello multilaterale il tema in un documento di rilievo鈥. E i due Compacts saranno, quindi, 鈥渋mportanti punti di riferimento鈥 per politici e organizzazioni internazionali, nonostante la non-obbligatorietà giuridica dei due documenti e l鈥檃ssenza di vari governi alla recente con Conferenza dell鈥橭nu a Marrakech. Il Papa sottolinea comunque che 鈥渄i entrambi i Patti, la Santa Sede apprezza l鈥檌ntento e il carattere che ne facilita la messa in pratica, pur avendo espresso riserve circa quei documenti, richiamati nel Patto riguardante le migrazioni, che contengono terminologie e linee guida non corrispondenti ai suoi principi circa la vita e i diritti delle persone鈥.

Siria, Medio Oriente e Ucraina

È la difesa dei deboli il secondo elemento del discorso di Papa Montini alle Nazioni Unite che Francesco richiama. Tra le iniziative di cui, in questo senso, la Chiesa si è fatta promotrice, il Papa ricorda quella umanitaria in favore della popolazione sofferente, soprattutto nelle regioni orientali dell鈥Ucraina, a causa di un conflitto che dura da quasi 5 anni con recenti e preoccupanti sviluppi sul Mar Nero. Si proseguirà in questo senso - promette - cercando di attirare l鈥檃ttenzione anche sulla sorte dei numerosi prigionieri. La Chiesa cerca di incoraggiare, direttamente e indirettamente, 鈥減ercorsi pacifici per la soluzione del conflitto鈥, rispettosi della legalità anche internazionale. A tal fine - prosegue Francesco - sono importanti gli strumenti che garantiscono 鈥渋l libero esercizio dei diritti religiosi鈥.

Tra i senza voce del nostro tempo il Papa non dimentica le vittime delle altre guerre in corso, specialmente di quella in Siria, ribadendo il suo appello alla comunità internazionale perché si favorisca una soluzione politica al conflitto, che ha causato un immenso numero di morti. 鈥È fondamentale che cessino le violazioni del diritto umanitario鈥, afferma il Papa. Il suo pensiero va ai numerosi profughi e la sua gratitudine soprattutto alla Giordania e al Libano, che hanno accolto numerose schiere di persone. Il suo auspicio è che i profughi possano far ritorno in patria in condizioni di sicurezza. Tra chi è toccato dall鈥檌nstabilità che da anni coinvolge il Medio Oriente vi sono specialmente i cristiani. Per il Papa è 鈥渙ltremodo importante鈥 che abbiano 鈥渦n posto nel futuro della Regione鈥 e li incoraggia a fare il possibile per tornare nelle proprie case e comunque a mantenere legami con le proprie comunità d鈥檕rigine, così come auspica che le autorità politiche garantiscano loro la necessaria sicurezza per permettergli di continuare a vivere nei loro Paesi. La Siria e tutto il Medio Oriente in questi anni 鈥 constata il Pontefice 鈥 sono stati teatro di scontro di 鈥渕olteplici interessi contrapposti鈥: non solo di quelli preminenti di natura politica e militare, ma anche del 鈥渢entativo di frapporre inimicizia fra musulmani e cristiani鈥. E anche se nei secoli fra loro sono sorte non poche inimicizie, in diversi luoghi del Medio Oriente hanno potuto per lungo tempo vivere pacificamente. E un鈥檕pportunità per sviluppare ulteriormente il dialogo interreligioso e la conoscenza reciproca, saranno proprio i due viaggi che prossimamente il Papa farà nel 2019 negli Emirati Arabi Uniti e in Marocco, nell鈥檕ttavo centenario dello storico incontro tra san Francesco d鈥橝ssisi e il sultano al-Malik al-K膩mil.

Aprire ai giovani strade del futuro

Tra i deboli di cui Paolo VI diceva di sentire di 鈥渇are nostra la voce鈥, ci sono i giovani, protagonisti del recente Sinodo a loro dedicato e della ormai vicina Giornata Mondiale della Gioventù di Panama. Compito della politica 鈥 ammonisce il Papa 鈥 è di dare loro la possibilità di costruirsi un futuro, trovando un lavoro e formando una famiglia.

Ribadito impegno Chiesa contro abusi sui minori

Francesco ricorda poi che quest鈥檃nno cade il 30.mo anniversario dell鈥檃dozione della Convenzione sui Diritti del Fanciullo.

In questa circostanza non posso tacere una delle piaghe del nostro tempo, che purtroppo ha visto protagonisti anche diversi membri del clero. Gli abusi contro i minori costituiscono uno dei crimini più vili e nefasti possibili. Essi spazzano via inesorabilmente il meglio di ciò che la vita umana riserva ad un innocente, arrecando danni irreparabili per il resto dell鈥檈sistenza. La Santa Sede e la Chiesa tutta intera si stanno impegnando per combattere e prevenire tali delitti e il loro occultamento, per accertare la verità dei fatti in cui sono coinvolti ecclesiastici e per rendere giustizia ai minori che hanno subìto violenze sessuali, aggravati da abusi di potere e di coscienza.

L鈥檌ncontro del Papa con i presidenti di tutte le Conferenze episcopali del mondo, che si terrà a febbraio in Vaticano, intende proprio essere 鈥渦n ulteriore passo nel cammino della Chiesa鈥 in questo senso.  

No ad abusi fisici e psicologici sulle donne

Nel suo discorso Papa Francesco non dimentica le donne verso le quali nelle nostre società 鈥渟i sviluppano comportamenti violenti鈥. Trent鈥檃nni orsono, nel 1988, veniva pubblicata la Lettera Apostolica da San Giovanni Paolo II. Le parole di Francesco sono chiare in questo senso:

Davanti alla piaga degli abusi fisici e psicologici sulle donne, c鈥è l鈥檜rgenza di riscoprire forme di relazioni giuste ed equilibrate, basate sul rispetto e sul riconoscimento reciproci, nelle quali ciascuno possa esprimere in modo autentico la propria identità, mentre la promozione di talune forme di indifferenziazione rischia di snaturare lo stesso essere uomo o donna.

Attenzione a lavoro minorile e discriminazione 

Allargando l鈥檕rizzonte, il Papa parla anche delle condizioni dei lavoratori perché il lavoro 鈥 se non adeguatamente tutelato 鈥 diventa 鈥渦na moderna forma di schiavitù鈥. Cento anni fa nasceva l鈥橭rganizzazione Internazionale del Lavoro che il Papa auspica continui ad essere esempio di concertazione dinanzi alle sfide del nostro tempo di cui la prima è 鈥渋l crescente sviluppo tecnologico che sottrae posti di lavoro e il venir meno di garanzie economiche e sociali per i lavoratori鈥. Ma da affrontare c鈥è anche la piaga del lavoro minorile così come 鈥渦na progressiva diminuzione del valore delle retribuzioni鈥 e 鈥渓a persistente discriminazione delle donne negli ambiti lavorativi鈥.

Il potenziale dinamismo dell鈥橝frica

Il Papa richiama ancora le forti parole di Paolo VI: 鈥渘on più la guerra! La pace, la pace deve guidare le sorti dei Popoli e dell鈥檌ntera umanità!鈥. E ricorda anche i segnali di pace che ci sono stati nell鈥檃nno appena concluso: dallo storico Accordo fra Etiopia ed Eritrea, che ripristina dopo 20 anni di conflitto le relazioni diplomatiche, all鈥檌ntesa sottoscritta dai leader del Sud Sudan, segno di speranza per l鈥橝frica dove però permangono gravi tensioni e diffusa povertà. Il Papa segue con speciale attenzione la Repubblica Democratica del Congo auspicando che possa ritrovare la riconciliazione e in tal senso ricorda che il 鈥渞ispetto del risultato elettorale è fattore determinante per una pace sostenibile鈥. Poi, esprime la sua vicinanza a quanti soffrono per la violenza fondamentalista, specialmente in Mali, Niger e Nigeria, e per le tensioni interne in Camerun. Rileva anche che l鈥橝frica, 鈥渁l di là di diverse drammatiche vicende鈥, rivela 鈥渦n potenziale dinamismo positivo鈥, radicato nella sua cultura e accoglienza, e un esempio di solidarietà effettiva è costituito proprio dall鈥檃pertura delle frontiere per accogliere gli sfollati. Da apprezzare poi che in molti Stati cresca la pacifica convivenza fra credenti di diverse religioni e i progressi di processi democratici, che stanno dando risultati per combattere la povertà assoluta e promuovere la giustizia sociale. Pertanto, il Papa chiede alla comunità internazionale - come ancora più urgente - di favorire lo sviluppo delle infrastrutture, la costruzione di prospettive per i giovani e l鈥檈mancipazione delle fasce più deboli.

Penisola coreana, Venezuela, israeliani e palestinesi

Segnali positivi vengono dalla Penisola coreana dove la Santa Sede guarda con favore al dialogo, augurandosi che si arrivi a soluzioni condivise durature. Analogo auspicio lo formula per 鈥渓鈥檃mato Venezuela, affinché si trovino vie istituzionali e pacifiche per dare soluzione alla perdurante crisi politica, sociale ed economica鈥, e per 鈥渙ffrire a tutto il popolo venezuelano un orizzonte di speranza e di pace鈥.

L鈥檃uspicio del Papa è poi che israeliani e palestinesi riprendano il dialogo e raggiungano un鈥檌ntesa, garantendo la convivenza di due Stati e il conseguimento della pace. E鈥 quanto mai prezioso 鈥渓鈥檌mpegno concorde della comunità internazionale鈥 per questo e per favorire la pace nell鈥檌ntera Regione e in particolare in Iraq e nello Yemen.

No ad armi nucleari

Il quarto aspetto che Francesco richiama del discorso di San Paolo VI è quello del destino comune, minacciato da sempre più potenti strumenti, ribadendo con fermezza la condanna della minaccia dell鈥檜so delle armi nucleari e del loro stesso possesso. "Mi viene la parola 'l鈥檌mmoralità' del loro uso", dice il Papa, perché 鈥渓a loro esistenza è funzionale a una logica di paura鈥:

Preoccupa specialmente che il disarmo nucleare, ampiamente auspicato e in parte perseguito nei decenni passati, stia ora lasciando il posto alla ricerca di nuove armi sempre più sofisticate e distruttive. In questa sede, intendo ribadire che «non possiamo non provare un vivo senso di inquietudine se consideriamo le catastrofiche conseguenze umanitarie e ambientali che derivano da qualsiasi utilizzo degli ordigni nucleari.

Impegno su cambiamenti climatici

Riguardo ai cambiamenti climatici, anche alla luce del consenso raggiunto alla recente Conferenza internazionale sul clima (COP-24) svoltasi a Katowice, il Papa auspica 鈥渦n impegno più deciso da parte degli Stati a rafforzare la collaborazione nel contrastare con urgenza il preoccupante fenomeno del riscaldamento globale鈥. E tra le regioni dove gli effetti dello sfruttamento sono più drammatici c鈥è l鈥橝mazzonia che in ottobre sarà a centro del Sinodo in Vaticano, dedicato principalmente ai cammini di evangelizzazione, nel quale saranno affrontate anche alcune questioni ambientali in rapporto alle ricadute sociali.

L鈥橧talia mantenga viva la solidarietà

Il discorso del Papa termina con un augurio per l鈥橧talia. L鈥11 febbraio di 90 anni fa nasceva lo Stato della Città del Vaticano, in seguito alla firma dei Patti Lateranensi, e con il Concordato la Chiesa poté nuovamente contribuire appieno alla crescita spirituale e materiale dell鈥橧talia, una terra che il cristianesimo ha contribuito a forgiare. 鈥淚n questa ricorrenza - conclude Papa Francesco - assicuro al popolo italiano una speciale preghiera affinché, nella fedeltà alle proprie tradizioni, mantenga vivo quello spirito di fraterna solidarietà che lo ha lungamente contraddistinto鈥.

Nota informativa sui Rapporti Diplomatici della Santa Sede

Una fa poi sapere che sono 89 le Cancellerie di Ambasciata con sede a Roma, incluse quelle dell鈥橴nione Europea e del Sovrano Militare Ordine di Malta. Hanno sede a Roma anche gli Uffici della Lega degli Stati Arabi, dell鈥橭rganizzazione Internazionale per le Migrazioni e dell鈥橝lto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati.

Sempre la Nota ricorda 鈥 come anche ha fatto il Papa nel suo intervento - che 鈥渘el corso del 2018, in data 26 giugno, è stato firmato l鈥橝ccordo tra la Santa Sede e la Repubblica di San Marino per l鈥橧nsegnamento della Religione cattolica nelle scuole pubbliche, ratificato il 1° ottobre seguente. Il 23 agosto 2018 è stato ratificato l鈥橝ccordo Quadro tra la Santa Sede e la Repubblica del Benin sullo Statuto Giuridico della Chiesa Cattolica in Benin. Il 22 settembre 2018 è stato firmato l鈥橝ccordo Provvisorio tra la Santa Sede e la Repubblica Popolare Cinese sulla nomina dei Vescovi in Cina. Inoltre, il 16 luglio 2018 la Santa Sede ha depositato lo strumento di ratifica della Convenzione Regionale dell鈥橴NESCO sul riconoscimento delle qualifiche dell鈥檌nsegnamento superiore in Asia e nel Pacifico mentre ha aderito, il 21 marzo 2018, all鈥橝ccordo Parziale allargato sugli Itinerari Culturali del Consiglio d鈥橢uropa. Il 30 novembre 2018, lo Stato della Città del Vaticano è stato ammesso all鈥橝rea Unica per i pagamenti in Euro (SEPA)鈥.

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Le foto dell'udienza al Corpo diplomatico
07 gennaio 2019, 11:45