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La copertina del volume dedicato a Cesare Zavattini La copertina del volume dedicato a Cesare Zavattini 

Cesare Zavattini tra Italia e Cuba, l'eredit脿 di un maestro di cinema

Il celebre sceneggiatore neorealista protagonista di un volume presentato il 29 marzo in Campidoglio con un focus sull'influenza esercitata sui cineasti caraibici. Monsignor Dario Vigan貌: il suo sguardo capace di denunciare le miserie della realt脿 restando sempre aperto alla speranza

Eugenio Murrali - Città del Vaticano

Scorrere le pagine di Cesare Zavattini e l鈥檈redità culturale tra Italia e Cuba, tuffare gli occhi nelle foto e nei fotogrammi in bianco e nero che accompagnano i saggi sull鈥檕pera dello sceneggiatore dà la sensazione di avere tra le mani la storia del Neorealismo, del Cinema. Il libro è stato presentato lo scorso 29 marzo in Campidoglio e una significativa coincidenza ha fatto da cornice all鈥檌ncontro. Mentre il curatore del volume e presidente del Centro Internazionale di Ricerca Catholicism and Audiovisual Studies, monsignor Dario Edoardo Viganò, vice cancelliere della Pontificia Accademia della Scienze, raccontava insieme ad altri relatori l鈥檕pera e l鈥檌mportanza di Cesare Zavattini anche per l鈥檌spirazione offerta al cinema cubano, a poca distanza, sempre in Campidoglio, la città salutava un altro grande intellettuale, amante di Cuba: il giornalista Gianni Minà. L鈥檈mozione di questa circostanza ha attraversato gli interventi dei relatori e la partecipazione del pubblico.

Un momento della presentazione del volume su Cesare Zavattini
Un momento della presentazione del volume su Cesare Zavattini

Occhi di poeta sulla realtà

Basta citare titoli come I bambini ci guardano, Sciuscià, Ladri di biciclette, Miracolo a Milano, Umberto D., La ciociara, frutto del sodalizio con Vittorio De Sica, per comprendere la portata del ruolo di Cesare Zavattini e della sua rivoluzione nella Settima arte. Le sue sceneggiature hanno permesso a registi come Luchino Visconti, Giuseppe De Santis, Luciano Emmer, Alessandro Blasetti, Alberto Lattuada, e l鈥檈lenco potrebbe continuare, di creare pietre miliari di quel Cinema italiano cui ancora guardano molti registi nel mondo.

Ascolta l'intervista con monsignor Dario Viganò

L鈥檈redità culturale e il rapporto con Cuba

Zavattini lascia un patrimonio culturale di valore unico. Monsignor Viganò osserva che l鈥檈redità dello sceneggiatore è molto complessa e che si pubblica un ulteriore libro su questo artista, perché le discipline accademiche si sono trasformate e oggi c鈥è un punto di vista poliedrico sulla sua figura e la sua opera. Aggiunge il curatore: 鈥淚l rapporto con Cuba è segnato da tre grandi viaggi: nel 1953, nel 1956 e nel biennio 1959-60, dopo cui Zavattini torna in Italia per scrivere la sceneggiatura della Ciociara. Un rapporto molto intenso quello che si è instaurato tra Zavattini e i giovani autori cubani, come forte è la vicinanza tra il Neorealismo dell鈥檃utore e la società cubana di quegli anni鈥. Monsignor Viganò parla di 鈥渃atechesi di umanità鈥 e alla domanda su quale sia il fascino esercitato dallo sceneggiatore sui giovani registi cubani, asserisce: 鈥淟a capacità di uno sguardo che pur mostrando il reale, denunciando le sue problematiche, la povertà, era sempre aperto alla speranza. Questo non vuol dire che tutto si traducesse in una sceneggiatura a lieto fine, ma significa che quello sguardo era capace di restituire dignità. Penso ad esempio a dei protagonisti che per lui furono speciali, i bambini, e a quanto lui pensasse che l鈥檌mmagine avesse anche un dovere pedagogico鈥.

Un momento della presentazione del volume su Cesare Zavattini
Un momento della presentazione del volume su Cesare Zavattini

Un autore della modernità

Tra i molti intervenuti alla presentazione del libro, il regista Mimmo Calopresti ha sottolineato il binomio umanità e modernità che caratterizza Zavattini, testimone di un Neorealismo immerso nella società italiana e in dialogo con le difficoltà e le speranze vissute dal Paese. Afferma Calopresti: 鈥淶avattini ha portato il nostro cinema nella modernità. È veramente il cantore del nuovo cinema italiano nel Dopoguerra. La cosa più importante è che Zavattini è moderno anche oggi. Ci sono i cambiamenti, le trasformazioni, ma il suo insegnamento permette di raccontare il futuro e questo momento, perché ci ha insegnato a stare tra le gente, soprattutto a usare come modello di scrittura e di racconto del mondo l鈥檜manità delle persone鈥. Tra i film cui Calopresti si sente più legato, anche come regista, Miracolo a Milano: 鈥È un film che ha la capacità di raccontare il mondo nel suo divenire. Tutto è molto reale, ma improvvisamente diventa fantastico. Forse abbiamo bisogno di miracoli nella vita e lui li faceva accadere鈥.

Ascolta l'intervista con Mimmo Calopresti

Un archivio d鈥檌mmagini e una grande scuola

Il volume, pubblicato da Magale edizioni in italiano e spagnolo, è stato realizzato anche grazie all鈥檌mpegno comune di tre istituzioni, il già citato CAST - Catholicism and Audiovisual Studies presso l鈥橴niversità UniNettuno, il CSC - Centro Sperimentale di Cinematografia e l鈥橧CAIC Instituto Cubano del Arte e Industria Cinematográficos. Marta Donzelli, presidente della fondazione CSC, ha sottolineato l鈥檌mportanza, anche pedagogica, dell鈥檕pera di Zavattini, tra gli autori fondamentali nell鈥檌nsegnamento del CSC. Importante anche l鈥檃pporto al volume dato dall鈥檃ltra anima del Centro Sperimentale, la Cineteca Nazionale, che ha fornito moltissime immagini, arricchendo la narrazione dell鈥檌mprescindibile elemento iconografico, anche in relazione al rapporto di Zavattini con Cuba. E sull鈥檌mportanza dello sceneggiatore per le nuove generazioni in formazione al CSC, Donzelli richiama un particolare aspetto: 鈥淟a capacità di raccontare l鈥檈ssere umano in maniera semplice ma profonda, credo fosse una delle caratteristiche dell鈥檃utore, che nel suo sodalizio con De Sica ha trovato l鈥檈spressione migliore鈥.

Ascolta l'intervista con Marta Donzelli

La porta del cielo: Zavattini e l鈥欌渆vangelismo laico鈥

Tra i saggi presentati, quello di Anastasia Valecce dello Spelman College di Atlanta, in collegamento, Neorealismo 鈥渁lla cubana鈥: Reyna y Rey come traduzione visuale di Umberto D. ha offerto un esempio concreto dell鈥檌nfluenza dello sceneggiatore sul cinema cubano, influenza che si estende più in generale al cinema centro e sudamericano.

Di particolare rilievo l鈥檌ntervento, e il saggio, di Gianluca della Maggiore, direttore del CAST e docente di UniNettuno, autore del contributo Zavattini, Roma in guerra e La porta del cielo. Il ricercatore ripercorre l鈥檃vventurosa storia di questa pellicola del 1945, a torto dimenticata e considerata minore, ma tornata in evidenza di recente grazie a un sapiente restauro. Spiega della Maggiore: 鈥淶avattini ha partecipato alla sceneggiatura de La porta del cielo, dove emerge in maniera forte il contrasto tra una produzione che era voluta in quel momento da una figura come quella del dirigente cattolico Luigi Gedda, allora presidente del CCC - Centro Cattolico Cinematografico, uomo della mobilitazione delle masse attorno a Pio XII, negli anni della chiesa dei comitati civici, e, dall鈥檃ltra parte, il tipo di sguardo cinematografico di Zavattini, che potremmo definire come un evangelismo laico, perché nel Dopoguerra, e anche in questo film, voluto dalla casa di produzione Orbis, quindi dall鈥橝zione Cattolica, emerge lo sguardo del cantore dei poveri, dei matti, degli innocenti del Neorealismo. Questa è la cifra che Zavattini trasporta anche nel suo rapporto con i cattolici鈥.

Ascolta l'intervista con Gianluca della Maggiore

Un volume corale

La presentazione, moderata dalla giornalista Maria Rosaria Gianni, aperta dall鈥橝ssessore alla Cultura di Roma Miguel Gotor e dalla Presidente XI Commissione Consiliare - Scuola del Comune di Roma Carla Consuelo Fermariello, ha dato conto della coralità del volume curato da monsignor Viganò, un鈥檕pera che oltre alla coedizione di CAST, CSC e ICAIC, ha visto il sostegno della Direzione Generale Cinema e Audiovisivo del MIC e si inscrive nelle iniziative di Orizzonti Italia - Cuba. Il maestro del Cinema italiano è raccontato in questo volume, oltre che dagli autori già menzionati, anche da Orion Caldiron, ordinario di Storia e critica del cinema all鈥檜niversità Sapienza di Roma, Luciano Castillo Rodriguez, Direttore della Cineteca di Cuba - ICAIC, Gualtiero De Santi, critico letterario e cinematografico, già docente dell鈥橴niversità di Urbino, Rosanna Scatamacchia, docente di UniNettuno, Simone Terzi, direttore della Fondazione Un Paese e coordinatore del Centro Cuturale Zavattini.

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30 marzo 2023, 13:45