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Persone in fuga dalla Ucraina, in attesa di attraversare il confine con la Polonia Persone in fuga dalla Ucraina, in attesa di attraversare il confine con la Polonia

Unhcr, con il conflitto in Ucraina si rischia la pi霉 grave crisi di rifugiati in Europa

Aumenta il numero di persone in fuga dal Paese devastato dal conflitto con la Russia, ad attraversare i confini soprattutto donne e bambini. Cardoletti dell鈥橝lto Commissario Onu per i Rifugiati: l鈥檌nstabilit脿 ostacola il lavoro di aiuto

Stefano Leszczynski 鈥 Città del Vaticano

Potrebbe arrivare a oltre 4 milioni il numero di persone in fuga dall鈥橴craina nelle prossime settimane. A lanciare l'allarme umanitario, durante una riunione del Consiglio di Sicurezza dell鈥橭nu, è stato l'Alto commissario per i Rifugiati delle Nazioni Unite, Filippo Grandi che, successivamente, su twitter ha scritto dell'esodo di "un milione di persone in sette giorni dall'Ucraina verso i Paesi vicini". L'alto funzionario dell'Onu ha chiesto che le armi "siano messe a tacere, che il dialogo e la diplomazia abbiano successo. La pace è l鈥檜nico modo per fermare questa tragedia"

Oltre la metà dei profughi che hanno finora attraversato la frontiera dell鈥橴nione europea,  soprattutto donne e bambini, è entrata in Polonia. 鈥淪tiamo assistendo a quella che potrebbe diventare la più grave crisi di rifugiati in Europa鈥, ha quindi avvertito Grandi, che ha lodato l'enorme solidarietà e ospitalità da parte dei Paesi vicini, e anche da parte delle comunità locali e dei privati cittadini, nell'accogliere i rifugiati. Gli sforzi profusi nell'aiuto umanitario sono destinati ad aumentare. 

L鈥檃ccesso agli aiuti umanitari

鈥淟鈥橴nhcr sta intensificando le attività di risposta anche in Ucraina鈥,  spiega a Radio Vaticana-SA国际传媒  Chiara Cardoletti, rappresentante dell'Alto Commissariato per i rifugiati presso la Santa Sede, l'Italia e San Marino, per assicurare assistenza alle persone colpite dal conflitto, ma l鈥檌nstabilità della situazione, le preoccupazioni relative alla sicurezza, l鈥檃ssenza di accesso sicuro e le restrizioni alla circolazione stanno ostacolando seriamente il lavoro degli operatori umanitari, compreso il personale dell鈥橝genzia. Laddove le condizioni garantiscono sicurezza, l鈥橴nhcr continua a fornire assistenza e protezione, per esempio lavorando coi rappresentanti delle comunità di sfollati interni per valutare le esigenze umanitarie della popolazione e individuare aree sicure presso cui gli sfollati interni possano essere accolti. L鈥橴nhcr, infine, si sta preparando a fornire assistenza alle persone sfollate all鈥檌nterno dell鈥橴craina occidentale, dove l鈥檃ccesso degli aiuti umanitari è meno problematico, e sta rafforzando i servizi di assistenza telefonica nazionali per assicurare ai civili sfollati informazioni fondamentali in materia di protezione.

Ascolta l'intervista con Chiara Cardoletti

L鈥檃ccoglienza dell鈥橴e 

Intanto, anche l'Unione europea si sta attrezzando per accogliere l'enorme flusso di profughi provenienti dall'Ucraina. "L'Europa è al fianco di coloro che hanno bisogno di protezione. Tutti quelli che fuggono dalle bombe di Putin sono i benvenuti", ha detto la presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen. Sulla stessa linea il presidente del Consiglio Europeo, Charles Michel. In quest'ottica la Commissione ha proposto formalmente di attivare la direttiva del 2001 per la protezione temporanea, uno strumento che consente di dare assistenza immediata a chi fugge dalla guerra, concedendo permessi di soggiorno, cure sanitarie e possibilità di lavorare. Una misura la cui priorità è quella di alleggerire il più possibile la pressione sui paesi confinanti con l'Ucraina.

Le lunghe file alla frontiera polacca

Restano, tuttavia, enormi difficoltà per chi in queste ore sta tentando di lasciare il Paese mentre infuriano i combattimenti. Scarseggiano i mezzi di trasporto e chi viaggia dalle zone più colpite dal conflitto impiega decine di ore, se non giorni, per raggiungere le zone occidentali, al momento più sicure. Uno degli snodi più importanti per chi cerca di varcare il confine è rappresentato dalla città di L'viv (Leopoli), a pochi chilometri dalla frontiera polacca, dove si stanno formando grandi assembramenti per i lunghi tempi necessari al suo attraversamento. Padre Andryi Bodnar, vicario dell'Ispettore dei Salesiani per l'Ucraina, racconta delle centinaia di persone che vengono accolte dal Centro di don Bosco a Leopoli, dove soggiorna in queste ore anche un nutrito gruppo di giovani asiatici rimasti intrappolati in Ucraina. "Aiutiamo tutti senza distinzioni", sottolinea padre Bodnar, dichiarando di non avere prove di atti di discriminazione nei confronti di cittadini stranieri nella fuga verso Occidente.

Ascolta l'intervista a padre Andryi Bodnar

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02 marzo 2022, 16:45