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Sergio Mattarella (foto d'archivio) Sergio Mattarella (foto d'archivio) 

L'eccidio di Marzabotto, 76 anni fa, ci richiama ai principi di pace e di democrazia

Centinaia di civili furono massacrati dalle squadre naziste il 29 settembre 1944 nelle terre attorno a Monte Sole, in provincia di Bologna. Un eccidio impossibile da dimenticare e che anzi, afferma il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ci ricorda i valori irrinunciabili su cui si fonda l'Italia del dopo guerra e l'Europa: pace, rispetto dei diritti umani, libert脿 e cooperazione

Adriana Masotti - Città del Vaticano

Ricorre oggi il 76.esimo anniversario delle stragi avvenute per mano delle truppe nazifasciste nei territori di Marzabotto, Monzuno e Grizzana Morandi  tra il 29 settembre e il 5 ottobre 1944. Il massacro di 770 civili, donne e uomini, bambini e anziani, 鈥渉a impresso un segno così profondo e doloroso nella storia del popolo italiano che nulla e nessuno potrà mai cancellare鈥, afferma oggi in una dichiarazione il presidente della Repubblica Sergio Mattarella.

Un enorme sacrificio su cui si fonda l'attuale democrazia

Lo sterminio effettuato dalle SS nelle terre attorno a Monte Sole, mentre le truppe tedesche erano in fase di arretramento sull鈥橝ppennino Tosco-emiliano, 鈥渢ravalicava persino gli orrori della guerra combattuta鈥, sottolinea Mattarella. Quell鈥檈ccidio di innocenti, ricorda, fu uno dei 鈥減iù spaventosi, più disumani che l鈥橢uropa abbia conosciuto durante il secondo conflitto mondiale鈥. Un sacrificio che è divenuto però, osserva il presidente, la base 鈥渄i un riscatto popolare, di una liberazione, di una lunga stagione di democrazia, benessere, pace鈥.

Il richiamo all'Europa su unità, libertà e solidarietà

Nella sua dichiarazione il capo dello Stato afferma che a Marzabotto e a Monte Sole affondano le radici della Costituzione della Repubblica italiana, che tengono vivi quei valori di convivenza, libertà, uguaglianza e giustizia sociale da decenni patrimonio della Nazione. 鈥淎l tempo stesso 鈥 conclude -, quelle radici portano linfa alla comune casa europea, all鈥橢uropa unita nelle diversità, ma anche nella civiltà dei diritti inviolabili della persona, nella cooperazione, nella solidarietà, che deve sempre prevalere sui rigurgiti di egoismo鈥.

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29 settembre 2020, 11:25