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Suor Nathalie Becquart, sottosegretario del Sinodo dei Vescovi, nella sua lezione pubblica agli Incontri Teologici del Mediterraneo di Rijeka Suor Nathalie Becquart, sottosegretario del Sinodo dei Vescovi, nella sua lezione pubblica agli Incontri Teologici del Mediterraneo di Rijeka

Incontri Teologici di Rijeka, suor Becquart: una Chiesa sinodale dialoga con tutti

Si concludono domani, 19 luglio, in Croazia, i lavori della terza edizione degli Incontri Teologici del Mediterraneo sul tema 鈥淐ristianesimo e islam: al servizio della fratellanza in un mondo diviso鈥, organizzati dall鈥檃rcidiocesi. Il sottosegretario del Sinodo dei Vescovi: 鈥淟a Chiesa non deve avere paura della diversit脿, perch茅 la porta gi脿 dentro di s茅 e non costringe all'uniformit脿鈥

Alessandro Di Bussolo 鈥 Città del Vaticano

Una Chiesa sinodale è chiamata 鈥渁 praticare una cultura dell'incontro e del dialogo con i credenti di altre religioni鈥, e il processo del Sinodo sulla sinodalità, che dalla prima assemblea del 2023 porterà alla seconda nell鈥檕ttobre di quest鈥檃nno, 鈥è stato un'opportunità per imparare cosa significa vivere l'unità nella diversità鈥. Lo ha sottolineato suor Nathalie Becquart, sottosegretario del Sinodo dei Vescovi, nel suo intervento alla terza edizione degli Incontri Teologici del Mediterraneo di Rijeka, in corso nella Casa pastorale Domus Laurana, a Lovran, sulla costa adriatica croata.

Lezione su 鈥淪inodalità, ecumenismo e dialogo interreligioso鈥

Nella sua lezione pubblica di martedì sera, davanti ai 38 studenti e dottorandi in teologia protagonisti degli Incontri Teologici organizzati dall鈥檃rcidiocesi, ai cinque docenti e al pubblico che ha riempito la sala conferenze, la religiosa francese ha sviluppato il tema 鈥淪inodalità, ecumenismo e dialogo interreligioso鈥. Ha spiegato che la Chiesa non deve avere paura della diversità, 鈥減erché la porta già dentro di sé e non costringe all'uniformità鈥. È quindi chiamata a camminare con tutti, non solo con i cattolici, i cristiani e le persone di altre fedi, ha detto suor Becquart, aggiungendo che 鈥渋l Sinodo è un modo per dimostrarlo, perché tutte le persone hanno la stessa dignità鈥.

L'intervento di suor Becquart alla tavola rotonda del 17 luglio
L'intervento di suor Becquart alla tavola rotonda del 17 luglio

Sinodo: tutta la Chiesa è una comunità che apprende

Il sottosegretario del Sinodo ha concluso spiegando che la sinodalità modifica la distinzione tra la gerarchia come Ecclesia docens (Chiesa docente) e i laici come Ecclesia discens (Chiesa discente). In questo modo la Chiesa nel suo complesso può diventare una Chiesa che apprende. Nella serata di mercoledì 17 luglio, poi, suor Becquart ha partecipato, nell鈥檃rcivescovado di Rijeka-Fiume, ad una tavola rotonda pubblica sul tema degli Incontri 鈥淐ristianesimo e islam: al servizio della fratellanza in un mondo diviso鈥.

In esperienze così nascono relazioni vere tra diversi

Dopo gli interventi dei cinque teologi docenti, cattolici, protestanti, ortodossi ma anche per la prima volta un imam musulmano, la religiosa ha ricordato che dove i cattolici sono una minoranza, come a Bangalore, in India, dove è stata in visita durante il processo sinodale, 鈥è stato quasi naturale coinvolgere negli incontri sinodali locali, in alcuni momenti, anche rappresentanti delle altre religioni鈥. Ed ha concluso sottolineando che esperienze come gli Incontri Teologici del Mediterraneo 鈥渧algono più di mille parole e testi sul dialogo, perché le persone di buona volontà possono entrare in relazione鈥 e creare una vera armonia delle differenze per costruire un mondo migliore.

La visita di studenti e docenti alla moschea di Rijeka-Fiume
La visita di studenti e docenti alla moschea di Rijeka-Fiume

Abdelsalam e il Documento sulla Fratellanza umana

All鈥檃pertura dei lavori, lunedì 15 luglio, è stato letto un messaggio del giudice Mohamed Abdelsalam, segretario generale del Premio Zayed per la Fratellanza Umana e testimone del dialogo che ha portato alla storica firma, il 4 febbraio 2019 ad Abu Dhabi, del da parte di Papa Francesco e del Grande Imam di Al-Azhar, Ahmad Al-Tayyeb. Documento che ha ispirato gli organizzatori degli Incontri nella scelta del tema di questa edizione, come ricordato dall鈥檃rcivescovo di Rijeka-Fiume Mate Uzini膰. Abdelsalam ha definito il Documento 鈥渦na delle dichiarazioni più significative della storia umana moderna鈥, frutto degli sforzi per promuovere la coesistenza e la fraternità umana, non solo tra musulmani e cristiani, che rappresentano insieme oltre la metà della popolazione mondiale, 鈥渕a anche tra tutti gli uomini, indipendentemente dalle loro differenze鈥. Poi ha condiviso la genesi del Documento, alla quale ha partecipato in prima persona. 

La genesi della dichiarazione di Abu Dhabi

Tutto è iniziato, ha ricordato il giudice egiziano, nel 2018, con un incontro in Vaticano tra Papa Francesco e il Grande Imam di Al-Azhar, al quale è stato presente. 鈥淟a conversazione tra queste due grandi figure religiose 鈥 ha raccontato Abdelsalam - si è trasformata in una discussione su un ipotetico bambino di cinque anni e su come potrebbe comportarsi e agire nei confronti di altri che hanno una fede diversa quando crescerà e andrà all'università鈥. Il Papa e il suo ospite si sono chiesti cosa potrebbe succedere 鈥渟e tra questo studente e i suoi compagni di classe sorgessero pesanti questioni spirituali, come la domanda su quali persone andranno in paradiso e se le persone di altre tradizioni religiose si possono salvare鈥.

Il pubblico della tavola rotonda all'arcivescovado di Rijeka-Fiume
Il pubblico della tavola rotonda all'arcivescovado di Rijeka-Fiume

I valori del Documento: una bussola per l鈥檜manità

Così hanno avuto l鈥檌dea di offrire una risorsa per questo studente, 鈥渋n modo che quando si presentavano queste domande, potesse trovare aiuto in una dichiarazione sulla condivisione dell'umanità fatta congiuntamente dalle due più importanti figure religiose del mondo, che rappresentano il Cristianesimo e l'Islam鈥. Alla luce delle sfide dovute ai conflitti e alle crisi senza precedenti che il nostro mondo si trova ad affrontare oggi, ha concluso Abdelsalam nel suo messaggio, 鈥渁bbiamo tutti bisogno di sostenere i valori della fratellanza umana sanciti in questo documento storico, che devono servire da bussola all'umanità per guidarci di nuovo sulla strada della pace, della giustizia e del rispetto鈥.

Uzini膰: il Vangelo contro le paure dell鈥橢uropa

Nella sua relazione introduttiva, l鈥arcivescovo Mate Uzini膰 ha ricordato che dopo l鈥11 settembre 2001, la pandemia, la guerra in Ucraina e quella a Gaza, 鈥渓鈥橢uropa è diventata un continente di paura e incertezza. Come teologi dobbiamo oggi chiederci come la buona notizia del Vangelo può agire come forza liberatrice, come possiamo avvicinare alla cultura dell鈥檌ncontro e alla mentalità della fratellanza le persone della nostra generazione鈥. E ha sottolineato che, alimentandosi con questa paura, 鈥渟tanno crescendo partiti populisti che basano la ricerca dell鈥檌dentità sul rifiuto della solidarietà e sull鈥檈goismo nazionale鈥. Si dicono cristiani, 鈥渄imenticando che l'identità europea, e anzi cristiana, è necessariamente aperta, fondata sulla relazione e sul dialogo鈥. Dio, in Cristo, 鈥渉a voluto la comunione con le persone, e se noi rifiutiamo la comunione con gli altri, allora abbiamo tradito il messaggio fondamentale del cristianesimo鈥.

La relazione introduttiva dell'arcivescovo Uzini膰
La relazione introduttiva dell'arcivescovo Uzini膰

I migranti musulmani e le nuove opportunità

Nel nostro continente, ha proseguito Uzini膰 鈥渓e relazioni cristiano-musulmane hanno attraversato varie fasi鈥, ma di recente 鈥渓鈥檃pertura delle società europee ai migranti musulmani a partire dalla seconda metà del XX secolo ha prodotto una nuova forma di convivenza che offre nuove opportunità鈥. Dalla Francia all鈥橧talia, fino alla Bosnia-Erzegovina dove la presenza è più duratura e Turchia, Albania e Kosovo, che hanno una maggioranza musulmana, 鈥渜uesti contesti locali possono anche insegnarci ciò che cristiani e musulmani hanno in comune, invece di enfatizzare sempre ciò che ci divide鈥. L鈥檈sperienza di una convivenza secolare e di modelli riusciti di dialogo e di fraternità 鈥減ossono ispirarci una saggezza che libera dalla paura. Forse risiede qui la scintilla salvifica della nostra identità spenta鈥.

Giovani teologi contro l鈥檌dolo dell鈥檃mor proprio

Essere seguaci di Cristo, ha chiarito l鈥檃rcivescovo di Rijeka-Fiume, 鈥渙ggi significa scoprire e riconoscere la dimensione religiosa delle altre religioni. I credenti di oggi, e soprattutto voi giovani teologi, dovreste aiutare i vostri contemporanei a distaccarsi dagli idoli dell'amor proprio, che è la radice dell'intolleranza, del disprezzo e dell'esclusione degli altri鈥. Citando il teologo Tomá拧 Halík, docente alla Scuola Estiva di Teologia di Dubrovnik nel 2021, Uzini膰 ha sottolineato che 鈥渦n鈥橢uropa cristiana non significa un鈥橢uropa che impedisce l鈥檃rrivo dei non cristiani. Ma, al contrario, un鈥橢uropa che garantisce che tutti sul suo territorio possano pregare Dio con le proprie parole e possano farlo accanto a qualcuno che prega in modo diverso鈥.

La sala della casa di Lovran (Rijeka) durante la lezione di Tomislav Kovac
La sala della casa di Lovran (Rijeka) durante la lezione di Tomislav Kovac

Mai trasformare i confini in abissi che ci dividono

Queste relazioni, per l鈥檃rcivescovo, 鈥渟ono cruciali per la pace nel mondo, per costruire la fraternità e l鈥檃micizia sociale, come ha spesso ricordato Papa Francesco鈥. Ha ricordato che la fratellanza con persone di altre fedi e convinzioni è il fondamento del Documento di Abu Dhabi, ispiratore del tema di questi Incontri Teologici, 鈥渃ome lo sono libertà e responsabilità鈥, così come 鈥渧engono condannate le violenze che alcuni pretendono di commettere in nome di Dio鈥. 鈥淩ifiutare il fondamentalismo non significa relativizzare le differenze鈥 ha concluso Uzini膰, così come accogliere i migranti 鈥渘on significa abolire le frontiere e mancare di rispetto alle leggi del Paese in cui entrano. Ma in politica, così come in teologia, non dobbiamo trasformare i confini in idoli e abissi che ci dividono, piuttosto in luoghi di incontro ed espressioni di rispetto per le differenze鈥.

I partecipanti allaterza edizione degli Incontri Teologici del Mediterraneo
I partecipanti allaterza edizione degli Incontri Teologici del Mediterraneo

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18 luglio 2024, 15:03