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In Veneto la casa "manifesto" dell鈥檈cologia integrale

Esiste la possibilit脿 di abitare un luogo senza inquinare, senza deturpare l'ambiente e al tempo stesso dimorandoci in maniera confortevole e risparmiando anche denaro? Giorgio Malavasi, giornalista e caporedattore del settimanale 鈥楪ente Veneta鈥 猫 riuscito a rispondere a questa domanda ristrutturando il casolare di Spinea sotto l鈥檌mpulso ispiratore della Laudato si鈥

Aurora Simionato - Venezia *

Parlare di ecologia integrale nella vita domestica è una sfida non indifferente in questo periodo storico: la sostenibilità è spesso associata a idee di scomodità o rinuncia, mentre comfort e modernità di una struttura vengono subito collegate a soluzioni tecnologiche, costose e per giunta poco rispettose dell鈥檃mbiente. Invece in questa partita tra abitabilità e sostenibilità non c鈥è più spazio per vincitori e vinti, piuttosto è utile una profonda e attenta riflessione sulle possibilità offerteci oggi dalla tecnologia a favore di uno stile di vita ecologico e rispettoso della Casa comune. Ce lo chiede il Papa e lo sa bene Giorgio Malavasi, giornalista di 鈥楪ente Veneta鈥, settimanale diocesano del Patriarcato di Venezia, che dal 2021 abita nella sua nuova casa a Spinea, in provincia di Venezia, interamente ideata secondo i principi ispiratori dell鈥檈cologia integrale: 160 metri quadrati, progettata in ogni dettaglio per sfruttare al meglio l鈥檈nergia prodotta in modo naturale e garantire a tutta la famiglia un鈥檃lta qualità di vita e costi molto ridotti. Grazie al suo lavoro di ricerca nell鈥檃mbito delle tematiche ambientali, Giorgio ha potuto approfondire la ricerca di una soluzione che potesse rispondere ai principi della sostenibilità ecologica, cura del paesaggio e risparmio economico. La sua forte sensibilità per l鈥檈cologia, maturato grazie alla lettura dell鈥檈nciclica Laudato si鈥, l鈥檋a spinto in un ambizioso progetto orientato alla completa autosufficienza energetica, potremo dire, quasi raggiunta.  Il piano di lavoro è partito dalla ristrutturazione di un casale fatiscente, al quale il giornalista veneziano ha dedicato tempo ed energie per recuperare quanti più materiali possibili, nell鈥檕ttica del riciclo. Coppi per il tetto, travi in legno e mattoni sono stati poi riutilizzati per mantenere la memoria storica del luogo e garantire il minor spreco possibile.


Usufruendo poi delle risorse che la terra ha messo a disposizione di ciascuno di noi, l鈥檌ntera struttura è energeticamente quasi indipendente e non vi è alcun allacciamento alla rete del gas. Grazie a un sistema di tubazioni sotterranee e all鈥檕ttimo isolamento degli infissi, infatti, la temperatura rimane tiepida d鈥檌nverno e fresca d鈥檈state permettendo all鈥檃bitazione di raggiungere un鈥檃utosufficienza energetica attorno all鈥85% in un anno.

Giorgio Malavasi di fronte al casolare ristrutturato
Giorgio Malavasi di fronte al casolare ristrutturato

Relazioni domestiche illuminate dalla Laudato si鈥

Oltre all鈥檃spetto puramente tecnico, l鈥檃vvio di questo progetto ispirato ai canoni dell鈥檈cologia integrale ha trasformato anche lo stile di vita della famiglia Malavasi, composta da Giorgio, dalla moglie Daniela e dai due figli Francesco e Giulio, aumentandone la qualità a livello personale e relazionale. Visitando questa struttura, percepiamo infatti che il vero cambiamento non è dato tanto dal comfort dell鈥檃bitazione ma dal fatto che, così com鈥è stata progettata, rimane più tempo e in modo migliore a disposizione di tutti.  鈥淎d esempio - spiega Giorgio - nella vecchia abitazione il riscaldamento era ottenuto grazie ad un camino a legna. Il fuoco ha molti aspetti gradevoli, tra cui quello di creare un clima domestico, intimo, ma porta via molto tempo: c鈥檈ra da procurare la legna, accatastarla, caricare il camino, accenderlo e poi pulirlo dalla cenere鈥 Quel tempo possiamo ora dedicarlo di più a noi e alle relazioni in famiglia e con altre persone鈥. Non sono molte le strutture costruite per essere sostenibili così come la villetta spinetese, probabilmente anche per via del lungo lavoro che c鈥è dietro al recupero di materiali. Da molti palazzi, abitazioni o strutture non è poi possibile recuperare materiale edile atto a nuove costruzioni, ma anche lì dove fosse possibile non è una prassi consolidata. 鈥淧er fare questo i costi aumentano, - aggiunge Malavasi - a meno che non siano gli stessi committenti dell鈥檕pera che, come nel caso nostro, decidano di dedicare un po鈥 di ore, con piccone, martello e scalpello, a fare demolizione e recupero nel dettaglio, in modo quasi chirurgico. È un鈥檕perazione che impegna giorni interi ed energie, ma che dà molta soddisfazione e soprattutto concretizza quel 鈥榥o鈥 alla cultura dello spreco che il Papa stesso ci spinge a voler gridare e mettere in pratica鈥. Da sempre appassionato di ambiente Giorgio si dice consapevole  di aver fatto qualcosa di bello e buono per la Casa comune. 鈥淨uesta dimora - racconta -  in ogni suo angolo fa da cassa di risonanza agli inviti pressanti di Papa Francesco riguardo la cura del Creato. Inviti e appelli che per vari motivi restano ancora inascoltati, inoltre spesso si è portati a pensare erroneamente che per vivere sostenibile bisogna investire soldi che la maggior parte della gente non ha e invece basta capire, studiare, appassionarsi, basta volerlo per fare la differenza. Ho letto e riletto la Laudato si鈥 per comprendere come anche io e la mia famiglia potessimo contribuire magari dando l鈥檈sempio e mi sono accorto che il paragrafo 180 dell鈥檈nciclica invita proprio esplicitamente a costruire o ristrutturare le nostre abitazioni in modo che si riduca al massimo l鈥檌nquinamento e si possa virare verso le fonti rinnovabili鈥.

Non si può pensare a ricette uniformi, perché vi sono problemi e limiti specifici di ogni Paese e regione. È vero anche che il realismo politico può richiedere misure e tecnologie di transizione, sempre che siano accompagnate dal disegno e dall鈥檃ccettazione di impegni graduali vincolanti. Allo stesso tempo, però, in ambito nazionale e locale c鈥è sempre molto da fare, ad esempio promuovere forme di risparmio energetico. Ciò implica favorire modalità di produzione industriale con massima efficienza energetica e minor utilizzo di materie prime, togliendo dal mercato i prodotti poco efficaci dal punto di vista energetico o più inquinanti. Possiamo anche menzionare una buona gestione dei trasporti o tecniche di costruzione e di ristrutturazione di edifici che ne riducano il consumo energetico e il livello di inquinamento (LS, 180)

I pannelli solari applicati sul tetto del casolare
I pannelli solari applicati sul tetto del casolare

I principi di una ristrutturazione ecologica

Nella costruzione della sua abitazione sostenibile, Giorgio Malavasi ha individuato tre principi fondamentali che dovrebbero accompagnare lo spirito d鈥檌nnovazione e ingegno nelle ristrutturazioni e costruzioni di complessi abitativi secondo la logica dell鈥檈cologia integrale proposta da Papa Francesco. In primo luogo la necessità di non sprecare risorse, non solo nel momento dei lavori, ma anche in ottica futura: studiare una struttura isolata a livello termico permette di risparmiare energia sul lungo termine, sfruttando al meglio le potenzialità offerte dall鈥檃mbiente circostante, oltre che alle risorse impiegate per riscaldamento o raffreddamento.  Il secondo principio è legato all鈥檜so delle energie rinnovabili e pulite, grande passo che permette di risparmiare e rispettare l鈥檃mbiente rinunciando in gran parte, se non completamente, all鈥檜so di energia prodotta da centrali a carbone e all鈥檜tilizzo di gas per uso domestico. In particolare il giornalista veneziano ha installato nella sua casa un impianto fotovoltaico e batterie di accumulo che permettono di stivare l鈥檈nergia in eccesso e mantenerla per i momenti di bassa produzione. Infine, l鈥檜ltimo ingrediente fondamentale per una ristrutturazione ecologica, è quello del 鈥渞apporto con la memoria storica鈥, ossia il rispetto e recupero dei materiali della precedente abitazione o struttura. Non solo questo permette di risparmiare sensibilmente sul costo dei materiali da costruzione come coppi, travi o mattoni, ma crea un legame fra il vecchio e il nuovo, fra la modernità e l鈥檌dentità originale di quell鈥檃mbiente. Un鈥檈cologia integrale che non dimentica le radici e la propria storia, ma le valorizza traendone qualcosa di nuovo e bello. Il progetto della ristrutturazione è stato curato dall鈥檃rchitetto Denise Tegon su una porzione di casolare, ormai fatiscente, da cui sono stati recuperati tantissimi materiali, anche travi e tavole - probabilmente di fine 鈥800, inizi 鈥900 - oltre alle tavelle poi usate per la pavimentazione del portico.  Sulle pareti è stato applicato un cappotto di 24 centimetri in fibra di legno, mentre sul tetto l鈥檌solamento, sempre in fibra di legno, ha uno spessore di 30 centimetri. Sulla sommità dell鈥檈dificio sono stati installati 27 pannelli fotovoltaici per una potenza complessiva di 10 kWh e l鈥檈nergia elettrica sovrabbondante rispetto all鈥檜so istantaneo viene regolarmente accumulata in batterie da 16 kWh. La casa è dotata infine di un impianto geotermico installato a un metro di profondità, che sfrutta la temperatura pressoché costante del sottosuolo (fra i 12 e i 14 gradi a seconda delle stagioni) e agisce su un sistema di ricambio dell鈥檃ria. Questa, infatti, viene riscaldata d鈥檌nverno, grazie alla geotermia, e rinfrescata d'estate.

Isolamento termico
Isolamento termico

Il premio Greenaccord

鈥淐鈥è sempre un modo 鈥 conclude Malavasi 鈥 per attuare il cambiamento necessario alla sopravvivenza dell鈥檜omo e dell鈥檃mbiente, il primo è senz鈥檃ltro cambiare mentalità, facendosi promotori di quella conversione ecologica che passa dalla nostra mente, dai nostri atteggiamenti ma anche dalle mani, dal lavoro sapiente鈥. Grazie a questo lavoro, alla sua costanza e lungimiranza, Giorgio Malavasi, insieme ad altri giornalisti, ricercatori, docenti, è stato insignito lo scorso 27 novembre a Bari del premio Greenaccord "Sentinella del Creato"  nell鈥檃mbito del XVII Forum dell鈥橧nformazione Cattolica sul tema 鈥淚l ruolo delle comunità per una conversione ecologica inclusiva e generativa鈥. Un riconoscimento che ha voluto premiare il suo impegno ma anche la testimonianza concreta per cui, ciascuno, usando i propri talenti e le proprie conoscenze, può contribuire a far 'risorgere' un pianeta deturpato e malato, che un tempo era un meraviglioso giardino. 

Malavasi riceve il premio Greenaccord
Malavasi riceve il premio Greenaccord

*Radio Cube - IUSVE, Istituto Universitario Salesiano di Venezia

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27 dicembre 2022, 08:30