Nagorno-Karabakh, l'appello delle Chiese d鈥橢uropa
Tiziana Campisi - Città del Vaticano
La Conferenza delle Chiese europee (Cec) ha chiesto all鈥橭sce (Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa) Minsk Group e al Servizio europeo per l鈥檃zione esterna (Seae), il servizio dell鈥橴e responsabile per gli affari esteri, di aumentare i loro sforzi nella ricerca di una soluzione pacifica duratura nel Nagorno-Karabakh.
L鈥檕rganizzazione ecumenica che rappresenta 114 Chiese europee ha inviato delle lettere ai due organismi e ha espresso grande preoccupazione per l鈥檈scalation del conflitto tra Armenia e Azerbaigian. 鈥淓sortiamo il Seae a offrire le capacità diplomatiche e di mediazione dell鈥橴e per una soluzione pacifica in linea con i principi del diritto internazionale e le sue norme - scrive il segretario generale della Cec, Jørgen Skov Sørensen - per garantire una pace duratura al fine di prevenire una ricaduta del conflitto nella regione del Caucaso鈥�.
Consentire gli aiuti umanitari
Il segretario generale della Cec sottolinea poi la necessità di una collaborazione efficace, suggerendo 鈥渓鈥檌nclusione di leader religiosi nel processo di negoziazione da entrambe le parti per aiutare la riconciliazione鈥�, e chiede alle organizzazioni internazionali che garantiscano l鈥檃ccesso degli aiuti umanitari per i più bisognosi.
La preghiera che ci fa uno
Infine la Cec, ha diffuso una perché il conflitto possa venir meno e perché Dio trasformi il cuore di quanti uccidono. 鈥淎mando Dio, come cristiani di diverse denominazioni, culture e tradizioni, ci sentiamo legati ai nostri fratelli e sorelle in tutto il mondo nell鈥檃more in Gesù Cristo - recita il testo della preghiera 鈥� (鈥�) non abbandoneremo la convinzione che le nostre parole, le nostre azioni e le nostre preghiere possano portare il mondo verso la pace e la riconciliazione鈥�
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