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Giovani e dipendenze, 'Rimuovere Pietre a Bucarest'

Negli Open day delle comunit脿 di recupero viene presentato il progetto portato avanti a Bucarest da don Federico Pedrana della Comunit脿 Papa Giovanni XXXIII

Fabio Colagrande - Città del Vaticano

Così come era accaduto sabato 20 ottobre, anche sabato 27 in molti luoghi d鈥橧talia e in alcune località estere, le organizzazioni che aderiscono al 鈥楾avolo ecclesiale dipendenze鈥, in collaborazione con la Caritas Italiana, hanno aperto le porte delle loro strutture per far conoscere il loro lavoro, le storie di chi anima i loro progetti. Le due date per questi 鈥極pen day鈥 sono state scelte proprio perché coincidenti con il Sinodo dedicato ai giovani in corso in Vaticano. Il documento preparatorio dell鈥橝ssemblea sinodale, oltre a ricordare che oggi molti giovani sono vittime di varie forme di dipendenze come  droga, alcool o gioco d鈥檃zzardo, sottolinea la necessità di sostenere le istituzioni ecclesiali impegnate nel recupero e nel reinserimento dei giovani, superando le tentazioni di chiusura nei loro confronti.

鈥淎bbiamo creato una vera e propria famiglia in cui condividiamo tutto, lavoro e preghiera, e questo ci aiuta a stare sulla strada per aiutare gli ultimi, nella convinzione che solo l鈥檌ncontro con Cristo può salvarci鈥

La 鈥榲ita nuova鈥 degli ex-tossicodipendenti

Tra i progetti concreti raccontati in quest鈥檕ccasione c鈥è 鈥淐asa 鈥 Rimuovere Pietre鈥, un鈥檃ttività di recupero di giovani tossico-dipendenti portata avanti da un anno e tre mesi a Bucarest, Romania, con il sostegno dell鈥橝ssociazione Papa Giovanni XXIII, da don Federico Pedrana, sacerdote fidei donum della diocesi di Como. 鈥淟avoro con i ragazzi italiani che hanno terminato il loro percorso di recupero e vengono qui in Romania a darmi una mano trovandosi a vivere davvero una 鈥榲ita nuova鈥 鈥, racconta don Federico ai microfoni di Radio Vaticana Italia. (Ascolta l'intervista integrale)

鈥淎bbiamo creato una vera e propria famiglia in cui condividiamo tutto, lavoro e preghiera, e questo ci aiuta a stare sulla strada per aiutare gli ultimi, nella convinzione che solo l鈥檌ncontro con Cristo può salvarci鈥. 鈥淪pesso abbiamo paura dei tossicodipendenti, li etichettiamo come 鈥榙rogati鈥. Sono invece persone bellissime, che grazie al percorso di recupero, riescono a esprimere i loro doni e metterli a frutto, come avviene qui鈥.

鈥淨ui, purtroppo, i ragazzi con problemi di droga sono esclusi e isolati e per loro sembra non esserci speranza. Invece, per ogni giovane, come ci sta dicendo il Papa con questo Sinodo, non può non esserci speranza鈥

Una speranza per gli ultimi

鈥淧roprio in questi giorni stiamo incontrando un ragazzo rumeno di 24 anni, tossicodipendente che vuole uscire dal mondo della droga鈥, racconta ancora don Pedrana. 鈥淟o abbiamo accolto nella nostra casa, di notte viene da noi a dormire, lo stiamo aiutando ad inserirsi nei programmi di recupero che abbiamo in Italia come Comunità Papa Giovanni e cerchiamo di collaborare con lo Stato rumeno per aiutarlo鈥. 鈥淨ui, purtroppo 鈥 spiega il sacerdote 鈥 i ragazzi con problemi di droga sono esclusi e isolati e per loro sembra non esserci speranza. Invece, per ogni giovane 鈥 come ci sta dicendo il Papa con questo Sinodo 鈥 non può non esserci speranza. Quindi camminiamo con questo giovane, lottiamo assieme a lui perché possa vincere la tossicodipendenza e siamo sicuri che ce la farà鈥.

鈥淣oi 鈥榬imuoviamo pietre鈥, come quella che era davanti al sepolcro di Gesù鈥

Rimuovere pietre per risorgere

鈥淚l nostro progetto si chiama 鈥楥asa - Rimuovere Pietre鈥 鈥 spiega ancora don Pedrana 鈥 perché Madre Teresa diceva alle sue suore che dovevano svolgere i lavori più umili, quelli che nessun altro farebbe. Noi quindi 鈥榬imuoviamo pietre鈥, come quella che era davanti al sepolcro di Gesù. Togliamo le pietre dal terreno perché possa essere fecondo e rigoglioso鈥. 鈥淓 le pietre che rimuoviamo sono proprio gli ultimi che incontriamo quando siamo sulla strada, negli orfanotrofi, nelle periferie. Aiutiamo queste persone a risorgere鈥.

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27 ottobre 2018, 14:50