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2024.09.28 Viaggio Apostolico in Belgio - Veglia giovani

Ep. 36 - Carta d'imbarco – Bruxelles - 28 settembre 2024

"La terza giornata del viaggio del Papa in Lussenburgo e Belgio anche oggi comincia, per noi del seguito, con la messa, in albergo, alle 7 del mattino. Il celebrante, il cardinale Semeraro nella sua breve omelia ha ricordato una frase pronunciata da San Paolo VI 60 anni fa, nel 1964, ad Aprilia: essere cristiani significa sapere di essere amati da Dio. Questa frase è stata un po' il La che ha accompagnato l'intera giornata, una giornata contrassegnata dai “fuori programma” del Papa, forse l'amore è il grande, unico, “fuori programma” che interrompe e così riscatta la nostra vita". E' uno dei passaggi del racconto di Andrea Monda, il direttore dell'Osservatore Romano al seguito del Papa nel suo 46.mo viaggio apostolico in Lussemburgo e Belgio. 

Il primo di questi “fuori programma” di Francesco è avvenuto nella chiesa di Saint-Gilles, lì dove ogni giorno si offre "Il caffé del mattino" ai meno abbienti, sia stranieri che belgi. "Il Pontefice - racconta Monda - ha ascoltato alcune testimonianze e poi ha parlato dell'amore, della carità che ha paragonato a un fuoco che scalda il cuore, e non c’è donna né uomo sulla terra che non abbia bisogno del suo calore. L'amore dunque e il suo fuoco, il suo calore, sono le note caratteristiche di questo sabato che ha visto anche, nel pomeriggio, finalmente splendere il sole". 

Nell'incontro con  vescovi, clero, religiosi e operatori pastorali nella Basilica del S. Cuore di Koekelberg, il Papa ha ha voluto ricordare che "Il processo sinodale dev’essere un ritorno al Vangelo; non deve avere tra le priorità qualche riforma alla moda, ma chiedersi: come possiamo far arrivare il Vangelo in una società che non lo ascolta più o si è allontanata dalla fede?". Dopo la visita, fuori programma, alla tomba dei reali ed in particolare del Re Baldovino, il Papa nel pomeriggio è poi andato all'università cattolica di Lovanio dove ha incontrato i giovani studenti, rispondendo alle parole dei giovani ha parlato di riconoscenza e ha esplicitamente ringraziato il Signore “per il cielo stellato e per la vita in questo universo!”. "Ho pensato - sottolinea  Andrea Mondai - mentre il Papa diceva queste parole a Van Gogh e alla sua notte stellata e al senso di gratitudine, un'altra parola per dire riconoscenza, che forse è il sentimento proprio degli artisti che creano per rispondere e dire grazie a Qualcuno per il dono della realtà che li circonda".

Ultimo “fuori programma” nel palazzetto vicino allo Stadio Re Baldovino per salutare 6000 giovani autoconvocati e pronti per la veglia e per la messa del giorno dopo. "Qui il calore è diventato incandescente, l'accoglienza entusiasmante, tra canti e cori: "I giovani fanno chiasso” ha detto loro il Papa e ha ricordato di fare memoria di Gesù e di pregare e di aiutare gli altri, svegliandoli dalla noia e della tristezza. Poi ha visto un bambino nelle braccia della mamma e ha detto: 'il più grande di tutti qua dentro è lui, questo bambino che è il più piccolo'. Glielo hanno portato e lui lo ho benedetto. E ho pensato - conclude il direttore dell'Osseravtore Romano - che la condizione di un bambino in braccio alla mamma è proprio quella del cristiano: sapere di essere amato".

29 settembre 2024