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Gruppo di bambini e accompagnatori in partenza da Nikopol, in Ucraina Gruppo di bambini e accompagnatori in partenza da Nikopol, in Ucraina 

"? più bello insieme": le diocesi italiane accolgono per l'estate 700 bimbi dell'Ucraina

L'iniziativa intende offrire un periodo di vacanza e di serenità in Italia a bambine e bambini ucraini allontanandoli dai contesti di guerra da cui provengono. Il primo gruppo di 42 piccoli con i loro accompagnatori sono già arrivati e sono stati accolti dalla comunità diocesana di Ugento–S. Maria di Leuca. Il progetto è partito nel 2022 con il sostegno della Cei. Il cardinale Zuppi: "l’accoglienza allarga il cuore e diventa testimonianza di una rinnovata cultura di pace"

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Con l’arrivo del primo gruppo partito dalla città di Nikopol in Ucraina prende il via anche nel 2024 l’iniziativa “È più bello insieme”, un programma di vacanze solidali per minori e accompagnatori provenienti da contesti di guerra. In tutto 700 tra bambine e bambini, dei quali 42 con 8 accompagnatori sono arrivati ieri, sabato 15 giugno, all’oratorio-ostello “Oasi del Bello” della comunità parrocchiale di Tiggiano, dove alloggeranno ospiti della diocesi di Ugento – S. Maria di Leuca. Si tratta di un programma avviato nel 2022, subito dopo lo scoppio della guerra nel Paese dell'est Europa, sostenuto dalla Conferenza episcopale italiana e che anche quest’anno, fino al 30 agosto, consentirà ai bambini, in periodi e luoghi diversi rispetto alla scorsa estate, di trascorrere una vacanza in Italia lontani dalla guerra e dalla difficile condizione che vivono oramai da più di due anni.

Un'iniziativa che va a beneficio di tutti

"Le esperienze di accoglienza vissute l’anno passato - spiega il comunicato stampa pubblicato sul sito della Caritas italiana - sono state estremamente positive e intense e hanno permesso di aiutare bambini e ragazzi nell’elaborazione del trauma della guerra, offrendo loro luoghi sicuri in cui confrontarsi e crescere avendo fiducia in un futuro di pace". Notevole il valore umano e sociale dell'iniziativa che si è sviluppato in questi anni sia a beneficio degli  accompagnatori, "che si trovavano in una condizione delicata e con ruoli sovrapponibili in quanto educatrici, operatrici, ma anche profughi", sia sui minori, "che hanno potuto vivere una vacanza in serenità", sia infine sulle comunità accoglienti "che hanno sperimentato la solidarietà e la gratuità, in un processo di condivisione inestimabile".

Straordinaria occasione di animazione delle comunità

Durante l’estate 2024 i minori verranno accolti dalle Caritas di Cosenza, Lamezia Terme, Como, Senigallia, Iglesias, Jesi e Ugento – S. Maria di Leuca in due momenti diversi, presso strutture situate al mare e in montagna. Anche le ACLI partecipano al programma gestendo l’ospitalità di uno dei gruppi in Piemonte. "Le diocesi accoglienti - si legge ancora nel comunicato - hanno organizzato attività ricreative e di intrattenimento per tutti i bambini, gli adolescenti e gli adulti che li accompagnano, in sinergia con tutti i religiosi, gli operatori e i volontari disponibili e coinvolgendo le comunità locali". Il progetto “È più bello insieme”, infatti, non è solo un progetto di accoglienza ma anche una straordinaria occasione di animazione di comunità. "Partendo da noi stessi, dalle nostre equipe, dalle nostre delegazioni, siamo chiamati a coinvolgere e a mettere in rete le diverse realtà territoriali: la comunità cittadina, le scuole, i comuni, le associazioni, la comunità ecclesiale (parrocchie, gruppi, movimenti), i giovani e tutte le singole persone intercettate dalle diocesi accoglienti". Il desiderio è che, attraverso la preparazione e poi l’incontro con i bambini e ragazzi, la comunità sappia diventare una fraternità solidale con nel cuore il tema della pace.

L'invito all'accoglienza del cardinale Zuppi

Il cardinale Matteo Zuppi, presidente della Cei, lo scorso 20 maggio, di fronte all’Assemblea generale dei vescovi, aveva auspicato la promozione di “azioni solidali” e la definizione di “soluzioni inclusive e realmente incisive, in grado di rafforzare il senso di comunità e di reciproca cura, affinché nessuno sia tagliato fuori o venga lasciato indietro”. Le comunità divengano “luoghi di accoglienza per tutti”, aveva detto, aggiungendo: “È l’accoglienza che allarga anche il cuore e diventa testimonianza di una rinnovata cultura di pace: in questo senso accoglieremo i minori provenienti dall’Ucraina per un’estate di solidarietà”.

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16 giugno 2024, 10:05